L'arcipelago
delle Eolie, con le sue sette
isole, è la parte emersa di un
vasto complesso vulcanico,
prevalentemente sottomarino, che
si estende per circa 200
chilometri e che costituisce una
struttura ad andamento arcuato
rivolta, con la sua parte
concava, verso il centro del Mar
Tirreno.
Le parti emerse del complesso
eruttivo (le isole), si sono
formate nell'ultimo milione di
anni, mentre le parti sommerse
raggiungono età leggermente
maggiori: l'età più antica -
circa 1,3 milioni di anni - è
quella del vulcano sottomarino
Sisifo, a nord-ovest dell'isola
di Alicudi. Dalla datazione dei
prodotti più antichi di ciascuna
isola se ne può dedurre l'età di
nascita. Nel tirreno meridionale
la placca africana scivola sotto
quella europea, dando origine
all'arco vulcanico delle isole
Eolie formando una zona sismica
inclinata, che raggiunge sotto
il Tirreno la profondità di
circa 450 chilometri.
A
Lipari Vulcano e a Stromboli il
vulcanismo è ancora attivo;
nelle altre isole l'attività è
cessata tra 5.000 anni e 20.000
anni fa. A Lipari l'ultima
eruzione è avvenuta nel 729 d.C.,
a Vulcano nel 1889-90 e a
Stromboli l'attività dura
ininterrotta da almeno 2.000
anni. I magmi delle Eolie sono
simili a quelli dei vulcani che
costituiscono la "cintura di
fuoco" circumpacifica. Essi
mostrano, nel tempo,
un'evoluzione verso composizioni
sempre più basiche (minore
contenuto di silice, che è il
costituente principale dei
magmi) e più ricche di potassio
(da andesiti e basalti
andesitici, con corteo di daciti
e rioliti, fino alle shoshoniti
di Vulcano e Stromboli).
Magmi di questo tipo sono
caratteristici delle zone di
subduzione: dove una placca
litosferica oceanica scivola
sotto una continentale,
originando magmi che risalgono a
formare archi di isole (es.
Giappone, Indonesia) o
cordigliere vulcaniche, come la
catena delle Ande, e dando luogo
alla generazione di terremoti
che si dispongono tipicamente
lungo un piano inclinato (piano
di Benioff).