Dalle poche notizie che ci danno gli scrittori
antichi, la parte predominante della cucina
eoliana in età greca e romana doveva essere
costituita dal pesce. Diodoro Siculo (V 10,
1-3) dice espressamente che il mare di Lipari
"forniva ai suoi abitanti pesci di ogni tipo
in gran quantità". Diodoro vanta anche la
fertilità
dell'isola di Lipari "ricca di quei frutti che
offrono straordinario piacere a chi ne gode".
Ma la cucina liparote fin dall'età greca
doveva fare largo uso dei capperi, pianta
apprezzatissima dai Greci, che attribuivano ad
essa (pur senza esplicito riferimento alla
Eolie) virtù medicinali.
Per le ricette della cucina eoliana di età
greca, si usavano macine e macinelli, mortai e
pestelli di pietra, larghi e pesanti bacili di
terracotta con becco di versamento, grossi
orci, piccole giarrette e grandi giarre,
ciotole e tazze di forme diverse.
In
generale la caratteristica della
gastronomia eoliana è data dai sapori forti,
dall'uso delle erbe e piante aromatiche prodotte da
quella natura strana e selvaggia.
Se all'interno si mangia
molta carne, particolarmente quella di coniglio, e
ottimi formaggi, ricotte e pecorino, sulla costa, il
re della tavola è naturalmente il pesce. C'è ,
comunque, un denominatore comune: il cappero che
viene usato volentieri per insaporire (se mai ce ne
fosse bisogno) moltissimi piatti. Cominciando dai
ravioloni di cernia in salsa paesana o dal risotto
nero con calamaretti, si passa ai secondi piatti di
pesce: totanetti "ammollicati", pauro all'acqua
pazza, occhiate alla brace, con contorno di
peperonata eoliana, caponata liparota e pizzette di
melanzane.
I dolci sono quelli tradizionali siculi,
perciò , per distinguersi, un dessert eoliano deve
essere un bel gelato di frutta accompagnato da
Malvasia delle Lipari.
PRIMI PIATTI
Pasta chi
pastiddi:
Una pietanza
tutta a base di amidi con un tocco
aromatico. Le castagne secche (pastidde)
bollite in acqua salata con aggiunta di
finocchietto selvatico ed, a cottura
ultimata,pasta corta.
Pani
Cuottu
Un piatto
povero, ma con tutti gli ingredienti della
dieta mediterranea e qualche proteina in
più:
pani caliate (biscottato), pomodori,
capperi, aglio, prezzemolo, olio d’oliva,
croste di formaggio pecorino, uova (1 per
commensale) e… buona zuppa.
Pasta
cu mustu
I componenti
della dieta elementare: il grano e la vite.Farina
impastata con mosto dolcificato con cenere
di “Mattole” (rami secchi della vite),
striscie di sfoglia (taglierini o catenelle)
lessate in mosto dolce.
Pasta
chi patieddi, vuccuna, ufali
Il sapore del
mare, che si avverte respirandone le acque,
si ritrova più intenso nei molluschi che
sulle conchiglie ospitano alghe vegetanti.
Che si tratti di patelle o altre conchiglie,
“l’effetto sapore” è assicurato: mollusco
scalogno, filetti di pomodoro, saltati in
olio d’oliva con spaghetti al dente.
Niputiddata
Una invenzione
gastronomica suggerita dall’erba odorosa
appena fuori dalla porta di casa: un misto
di sapori intensi soverchiate da quelle acre
della nepitella; una zuppa aromatica con
foglie di nepeta, aglio, pomodorini, olio
d’oliva, scorze di formaggio, uova, tutto
versato su un fondo di pane “caliato”.
Pasta
ca testa i pisci
Alla pietanza
più sofisticata offerta dai ravioli al
ripieno di cernia, si oppone quella più
essenziale, ma sempre impreziosita dalla
“regina del mare”: la manipolazione ridotta
all’osso, sughetto di cernia in bianco con
le solite erbe, da forse più gusto agli
spaghetti.
Pasta
cu sucu i pruppu
E’ tradizione
Eoliana cucinare in umido tutti gli animali
marini, anche quelli che per eccezione
comuni si ritengono più portati alla
bollitura od alla frittura: il sughetto del
polipo ottenuto con la cottura diretta in
tegame con pomodoro a filetti, cipolla, e
qualche aroma, è un condimento isolano.
Gnotta
i scogghiu e maccaruna i mari
Una zuppa
gustosissima ottenuta con poveri
costituenti: ciottoli di mare ricoperti da
al ghetta e maccaruna (alghe flottanti a
forma di spaghetto), appena qualche pescetto,
se c’è, filetti di pomodoro, e nella fondina
del pane caliato spezzettato.
Pasta
ncaciata
Si fanno
stufare in tegame cipolla e cavolfiore, con
un po di vino rosso e un pugnetto di uva
passa, lasciando cuocere lentamente.Si
condisce la pasta (corta) aggiungendo
abbondante formaggio e una spolverata di
mollica abbrustolita, infine si mette in
forno.
Tagghiarini ch’i fasuli ianchi
Ai fagioli già
cotti si aggiungono broccoli lessi, un pesto
di aglio e basilic, olio crudo.Si versa
tutto su tagliolini fatti in casa che si
insaporiscono ancora con pecorino
grattugiato.
Bbadduottuli schiuma
Sono cosi’
indicate le palline di mollica di pane cotte
nel brodo d’ossa o di gallina. La mollica e
il pecorino grattato, aromatizzati con
prezzemolo e pepe, si impastano con le uova
e si calano nel brodo insaporito con
cipolla, prezzemolo e pomodoro.
Pani e
caponata
Il pane duro,
già tostato, viene ammorbidito in acqua
calda, sbriciolato grossolanamente e
sistemato in una insalatiera.Si condisce con
sale, pepe o peperoncino, aglio, pomodoro
maturo, origano, basilico e un pò d’olio.Deve
riposare per insaporirsi bene.Si possono
aggiungere capperi e cucunci (frutti del
cappero), prima dissalati e poi tagliuzzati.
SECONDI PIATTI
Purpetta i pisci
Purpetta e
addottoli (polpette e polpettine) di pesce
azzurro spinato crudo o cotto: fritte le
polpette, in brodo le polpettine utilizzando
lo stesso brodo di cottura con erbe.
Frittelli i
baccalà cà passulina
Il baccalà
nostrano, non è il grande merluzzo dei Mari
del Nord, ma un pesce di dimensioni più
modeste spinato e salato: spugnato, se ne
fanno delle ottime frittelle con una
pastella addolcita dall’uva passa priva di
semi (passolina).
Frittelli d’ogliammari
Le attinie,
animaletti marini dalle molteplici braccia
flottanti, non hanno solo proprietà
urticanti ma, strano, qualità gastronomiche:
se ne fanno gustose frittelle mescolandole
ad una semplice pastella.
Piscitedda friuti cù l’acitu
Pesciolini del
genere zatterino o anguilla e avannotti
d’altra specie (ciciredda, corina) fritti a
padellate e aromatizzati con aceto e
mentuccia come si usava conservarlo per il
commercio esterno.
Crastuna
ammuddicati
Lumaconi
raccolti nell’orto di casa, “spurgati” e
lessati con cui si fa un piatto stuzzicante
con la seconda cottura in padella soffritti
con aglio, filetti di pomodoro ed alla fine
una manciata di pangrattato e formaggio.
Cunigghiu all’agruduci
Il tipico
piatto delle feste. Una carne che come
quella di altri animali da cortile e
selvatici, si sottopone a preliminare
sbollentatura in acqua acidulata; poi
soffritto con farina in abbondante cipolla
ed, apoteosi finale, in infusione di vino
cotto,mandorle ed uva passa.
Pollo
friutu ca cannedda
Una pietanza
arabizzante: pezzi di pollo sbollentati,
pressati ed infarinati con abbondante
polvere di cannella e zucchero.
Sanguanazzu ‘i maiali cà passulina e mennuli
Il sangue di
maiale raccolta dalla macellazione, si
raddensa con la bollitura, misto a spezie,
passolina, mandorle, vino cotto e se ne
fanno dei salsicciotti da conservare. Si
mangia a fette anche fritto con la cipolla.
Sasizza
‘i casa cù finucchieddu e vinu d’amarina
La salsiccia
tradizionale”i casa” è quella che mette in
luce più d’ogni altra il sapore della carne
di maiale,: carne poco grassa tagliata col
coltello, pepe, sale, semi di finocchio
selvatico ed aromatizzata con vino dolce
alle foglie d’amarena.
Picciuna chini arrustuti
Un ripieno di
mollica condita con formaggio ed erbette ed
addolcita con uva passa, per questo arrosto
di piccione o di colomba domestica.
Nsalata
i pani caliate
Un ottimo
antipasto di antichissima tradizione: il
pane “caliate”, appena spugnato, condito con
un filo d’olio d’oliva, poca quantità di
conserva di pomodoro, spicchi d’aglio e
basilico fresco.
Funci e
mulinciani a funcitedda
Verdure
diverse ma metodica di preparazione uguale:
tocchetti di verdura salati se si tratta di
melanzane, appena nettati se funghi,
soffritti con aglio, filetti di pomodoro,
basilico e finiti con una spolverata di
pangrattato e formaggio.
Mulinciani agruduci
Le verdure
trattate come un piatto di mezzo: fette di
melanzane molto spesse, salate, fritte e
ricoperte da una salsa di cipolle,
pomodorini, capperi e trattate con aceto e
zucchero.
Carcioffuli chini
Un altro
secondo piatto realizzato con verdure:
carciofi liberate dalle brattee più legnose,
ripieni fra una foglia e l’altra di mollica
condita con formaggio, olio d’oliva,
capperi, aglio e prezzemolo;messi a stufare
in piedi e ben accostati in tegame.
Spezzatino di fave piselli e carciofi
Va soffritta
la cipolla prima di metterli in tegame,
aromatizzando con basilico o nepitella; a
cottura ultimata si potevano aggiungere
delle uova intere.
Favi
cunzati
Lessate le
fave si condiscono con olio, aglio e
origano, oppure, unite alle patate, si
aromatizza con olio, aceto e origano.
Bbadduottuli di melanzane
Lessate prima
le melanzane, si preparano delle polpette
con pangrattato, aglio, prezzemolo, pepe,
amalgamando con uovo e poi friggendo.Per la
salsa si rosolano abbondante cipolla,
pomodori, capperi, basilico e infine si
versa aceto e zucchero.Quest’agrodolce serve
anche per condire, e conservare qualche
giorno, le fette di melanzane fritte.
Verdure
selvatiche in padella
Rapuddi,
lazzini, cosci o crosti i vecchia, cardidda
e finocchi (tutte verdure spontanee di
sapore oscillante fra il dolce e
l’amarognolo) venivano prima lessate e poi
soffritte in padella con aglio, pomodoro,
alloro e cutina(cotenna) di maiale
(facoltativa l’aggiunta del peperoncino).
Insalata di capperi
I capperi, in
grande quantità, devono essere scottati in
acqua bollente, poi lavati con aceto e
infine conditi con olio, sedano e carota
cruda, oppure con olio, aglio, prezzemolo,
uva passa e peperoncino, o ancora con
olio,aglio, origano e foglie di menta.
Coniglio alla cacciatora
Bollire prima
con aceto, rosolare poi con malvasia o vino
bianco, quindi soffriggere in olio
aggiungendo molta cipolla, un po' di
malvasia, rosmarino, salvia, capperi,
basilico, pepe, o peperoncino.
Coniglio al sugo con patate
Sbollentare
con succo di limone e foglie di alloro,
togliere l’acqua e sfumare con vino
bianco;quindi rosolare nell’olio aggiungendo
poi salsa di pomodoro, cipolla, alloro,
peperoncino, patate a pezzi. Quasi a fine
cottura profumare con foglie di basilico.
Con il sugo si condiva la pasta nei giorni
di festa.
Coniglio alla brace
Prima bollire
i pezzi di carne, passarli poi in olio e
limone, quindi nel pangrattato aromatizzato
con pecorino e pepe, arrostire infine
inumidendo con un intingolo di olio, aceto e
pepe nero.
Variante b.
I pezzi di carne
si steccano con un battuto di
erbette(salvia,rosmarino,prezzemolo), aglio
e pecorino; si ungono d’olio sia prima che
durante la cottura.
Gallina
farcita (iaddina china)
Il ripieno è
costituito da pangrattato,pecorino,
prezzemolo e tritato di maiale (che può
essere sostituito da riso bollito e uova
sode a spicchio) Una volta farcita, la
gallina viene cotta nel brodo o nel sugo di
pomodoro e poi servita a fette.In modo
identico si può preparare la trippa ( a
ventri china), ma si possono sostituire al
riso piselli e mortadella.
Gallina
alla brace
Dopo aver
sbollentato i pezzi di carne steccare come
per il coniglio e aggiungere passolina.
Sanguinaccio fritto o arrostito
Niente nel
maiale si perdeva nell’alimentazione
tradizionale.Il sangue veniva cucinato in
modo da assumere un sapore molto gradevole,
anche se al nostro palato può risultare
difficile gustare una pietanza che prevede
la frittura in padella con cipolla o la
cottura alla brace di fette di sanguinaccio
dolce.Per prepararlo si mette a bollire il
sangue in una pentola con uva passa, noci,
mandorle abbrustolite, zucchero e vino
cotto, mescolando continuamente per evitare
grumi.
U sutta
e supra a spezzatino
Si indicano
cosi’ delle costate di maiale, non troppo
magre né eccessivamente grasse, che si
cuociono in tegame, dopo averle rosolate nel
vino bianco, con salsa di pomodoro
aromatizzata con cipolla, aglio, basilico,
alloro, peperoncino e aggiungendo infine le
patate.
Ragù di
maiale
Si possono
usare pezzi di carne e/o salsiccia
(aromatizzata con pepe e semi di finocchio
oppure condita con pomodoro, formaggio e
indiuia).Soffriggere l’aglio, poi la carne
aggiungendo vino o aceto;togliere il
liquido, versare la salsa di pomodoro
(condita come sopra), infine unire piselli
e/o patate.Il sugo serve a condire
maccarruni e tagghiarini.
Capra
al ragù
I pezzi di
carne vengono preventivamente bolliti, poi
rosolati nel vino, quindi soffritti con
aglio, cipolla, alloro, prezzemolo, scorza
di limone, infine si fanno cuocere
lentamente nel sugo di pomodoro.Il ragù è
ottimo per condire la pasta.
Capretto infornato
Si
aromatizzano i pezzi di carne, prima
rosolati nel vino e poi soffritti nell’olio,
con rosmarino, aglio, pepe o peperoncino,
foglie di basilico.Nella teglia messa in
forno si aggiungono a tempo debito le patate
di contorno (in alternativa il contorno
poteva essere un soffritto di verdure
selvatiche vedi sopra).
Budella
di gallina agnello e capretto
Dopo averle
accuratamente lavate con acqua, sale e
limone, le budella (stigghiola) si
avvolgevano con il prezzemolo e cipolletta
fresca e quindi si arrostivano sulla brace.In
alternativa, si bollivano e poi si
friggevano insieme a patate, cipolle,
pomodori e foglie di alloro.
Seppie
al sugo nero
Si soffriggono
cipolla, aglio, le cime più tenere del
finocchietto selvatico e pezzetti di seppia
aggiungendo poi salsa di pomodoro e pepe
nero.Si può condire la pasta.
“Gnotta” o
“suppa” (zuppa)
Sono
considerati adatti alla zuppa: cernia,
scorfano, tracina, occhiata, cuocciu
(varietà di capone), munacedda russa
(castagnola), precchia o bbuddacina.Si
cuociono in un sugo ristretto a base di
cipolla e aglio soffritti, abbondante
prezzemolo e basilico, pezzetti di pomodoro
fresco o salsa sedano e capperi.La gnotta si
accompagnava con il pane caliate.Oggi si usa
per condire gli spaghetti.
Pescespada a zuppa
Con gli stessi
ingredienti ma sostituendo le olive ai
capperi.Arrostito alla brace con salmoriglio
di olio, limone, origano e spicchi d’aglio.
Tonno a
spezzatino
Sfumare con
vino bianco, quindi cuocere con cipolla e
aglio soffritti, salsa di pomodoro,
prezzemolo, origano e abbondante
basilico(con il sugo si condisce la pasta);
lattume, fegato e uova si cucinavano
analogamente con cipolla, pomodoro, capperi
e olive.
Tonno
ripieno
Le fette di
tonno si farciscono accoppiandole, con
mollica, capperi prezzemolo e aglio
amalgamati con olio; si passano prima
nell’uovo, poi si friggono e infine si
cuociono in tegame con la salsa di
pomodoro(condimento per la pasta).Variante;
le fette farcite si arrostiscono alla brace.
Arrosto
Le
fette di tonno vengono arrostite sulla brace
e inumidite con salmoriglio di olio, limone,
pepe nero e foglie di menta.
Rizzi,
maccarruna i mari(alghe filiformi), uova di
boga
Si mangiavano
crudi con succo di limone,fritto in
pastelle, dopo averlo sbollentato l’ogghiammari
(garofano di mare) crude oppure impanate e
arrostite le patelle.Patelle e vuccuna
lavati in acqua di mare e
sbollentati,saltati in padella con
pomodoro(oppure, cipolla, prezzemolo e
basilico) e sfumati con vino bianco, si
cuociono infine nel loro stesso liquido con
o senza guscio;
I lausti
(aragoste) vanno lessate con fette di limone
e foglie d’alloro e poi condite con olio e
limone;quelle di piccole dimensioni si fanno
saltare in padella per condire la pasta.Bolliti
o fritti si preparano gli ufali (lumachine
di mare).
A
tartuca
Molto più
elaborata la ricetta della tartaruga di
mare. Si lasciava morire lentamente la
tartarugha dissanguandola ventiquattro ore
prima di cuocerla; dopo avere eliminato il
guscio e le interiora si tagliava a pezzi
che si facevano bollire con molta scorza di
limone per circa mezz’ora; si eliminavano
quindi la pelle e le parti nere e callose,
riducendo la carne in tocchetti, questi
venivano poi soffritti in padella con olio,
molta cipolla, foglie d’alloro, spicchi
d’aglio appena schiacciati, sfumando con
abbondante vino bianco.A questo punto si
aggiungeva salsa di pomodoro e si proseguiva
la cottura, versando quasi alla fine vino
cotto, pinoli, mandorle spellate passolina e
aggiustando con sale,pepe o peperoncino.
DOLCI
Nacàtuli
Il ripieno è a
base di mandorle macinate, zucchero, tuorli
d’uovo impastati con margarina o strutto e
aromatizzato con passolina e abbondante
polvere di cannella.La sfoglia è di farina
amalgamata con uova, zucchero e margarina,
deve essere tirata sottilissima per
consentirne la lavorazione in piccole forme
prima di infornare.
Spicchiteddi
Impasto
composto da farina, zucchero, cannella
macinata, chiodi di garofano, zenzero
amalgamato con vino cotto e strutto, si
modellano delle roselline guarnite con
mandorle e poi si mette in forno.
Giggi
Gli
ingredienti sono: farina, strutto, uova,
zucchero e un po di lievito amalgamati con
vino bianco (in alternativa con malvasia o
latte); si puo aromatizzare con scorza di
limone grattugiata. Si lavora l’impasto sino
a renderlo morbido ed elastico per ricavarne
bastoncini di media grandezza; questi
vengono divisi a tocchetti che possono
essere fritti o infornati:S i passano infine
nel vino cotto di malvasia.Forma diversa ma
identica sostanza avevano i sfugghiati che
si preparavano anche in occasioni diverse
dal Carnevale.
Sfinci
Sono due tipi
di frittelle:più semplici quelle d’uova,
preparate anche per l’annunciazione si
procede come per la pasta squadata, ma con
l’aggiunta di alcune uova intere; si mettono
a friggere in abbondante olio finchè non si
giunge a doratura e si spolverano infine di
zucchero.Maggiormente elaborate quelle ca
cucuzza gialla( con la zucca); bollire e
scolare bene la zucca ridurla in crema
omogenea e mescolarla a farina, lievito,
passolina e rosmarino; lasciare riposare
l’impasto, friggere in conclusione passare
le frittelle nello zucchero (oppure nel vino
cotto o nel miele).
Cudduri
Recati in
dono soprattutto ai bambini , hanno forma
di panierino contenente alcune uova bene in
vista. Altri, modellati a forma di cuore con
le uova celate all’interno dell’impasto,
sono destinate agli adulti.La loro
composizione è simile a quella dei giggi, ma
si infornano e decorano con confettini rossi
e/o argentati.
Durci
di casa
Impasto a base
di farina, uova, zucchero, cannella e scorza
grattugiata di limone; si modellano a forma
di fiore e vengono infornati.
Pasta
squadata
Acqua e farina
in eguale proporzione si fanno bollire
lentamente con un pizzico di sale, zucchero
e olio, mescolando finchè non si formi un
composto omogeneo; questo si versa in un
ripianoe appena freddo s’impasta,
aggiungendo olio, con cannella e rosmarino.Si
ricavano piccole forme floreali che si
friggono e si servono spolverate di zucchero
(o con zucchero, cannella e rosmarino
finemente tritati).
Mostarda cà cinniri e mennuli
Si tratta,
questa volta di vino cotto in assoluto,
dolcificato con la solita cenere di
“mattole” e addensato sul fuoco con farina
di grano o amido.Le mandorle (mennuli)
abbrustolite sono, nelle firmette in cui si
raffredda la “mostarda” una guarnizione che
può completarsi con polvere di cannella.
Pasticciotti cà marmellata ‘i cocuzza
Una sfoglia di
pasta elastica e morbida, ben manipolata,
tagliata a dischi:Sul disco inferiore si
sparge la marmellata casalinga che si
ricopre con il secondo disco.La leggerezza
della sfoglia, il poco spessore, è garanzia
della “delicatezza” del prodotto finale.
Ricette a base di
capperi (a cura di
Italiana Capers Sud
s.r.l) |