Isola di Stromboli (STRONGYLE) Superficie 12,6 kmq. Abitanti 550
Per ulteriori informazioni:
La flora di Stromboli comprende un importante endemismo delle Eolie, il Cytisus Aeolicus, alberello della famiglia delle Leguminose, che un tempo doveva costituire folte macchie lungo i pendii dell'isola. Oggi questa specie sopravvive in località Schicciole, e per la sua tutela è stato varato un progetto ("Eolife 99") cofinanziato dalla U.E., che riguarda anche un altro interessante endemismo, la Chenopodiacea Bassia Saxicola, presente sull'isolotto di Strombolicchio.
Cenni storici
La più lontana e la
più orientale delle Eolie, Stromboli
dista circa 22 miglia da Lipari. L'isola è un
vulcano che emerge dal mare; la parte emersa, in
attività persistente almeno da 2000 anni, si
è formata principalmente durante due cicli di
attività . Un ciclo antico, costituito da eruzioni
di materiale solido e da colate di lava, che ha
formato tutta la parte orientale dell'isola; un
ciclo più recente, costituito da colate laviche,
che ha formato tutta la metà occidentale
dell'isola. L'attuale attività viene considerata
come facente parte del ciclo recente. La zona
craterica è formata da tre coni attivi, la cui
attività vulcanica è prevalentemente a carattere
esplosivo.
Stromboli è l'unico
vulcano in Europa e uno dei pochi al mondo in
attività eruttiva permanente. è per questo che
l'isola è stata definita, sin
dall'antichità classica, "faro del Tirreno".
Stromboli venne abitata fino all'età del bronzo.
Nel 1975, è stata scoperta una necropoli greca con
tombe della fine del IV e dei primi decenni del III
sec. a.C.
L'attività economica
era basata sull'agricoltura e il suo porto era meta
di sosta delle navi mercantili che attraversavano il
Tirreno. Il calo demografico dell'isola si ebbe nel
1930, quando una fortissima eruzione ed uno
spaventoso maremoto convinsero moltissimi isolani ad
emigrare. Negli anni '50 cominciò a svilupparsi
l'attività turistica e molte delle case in stile eoliano, abbandonate ai tempi dell'eruzione del
1930,
una volta ristrutturate sono diventate meta di
vacanze.
Informazioni generali
È la più settentrionale
delle isole e conta una popolazione di circa 400
abitanti. L'isola, a nord della quale si leva
ripidissimo lo scoglio di Strombolicchio, è
costituita da un edificio vulcanico, che tocca i 926
m, e presenta varie bocche eruttive, perennemente
attive, con spettacolari eruzioni di lapilli e
materiali incandescenti, che precipitano lungo la
ripida parete chiamata Sciara del Fuoco. L' apparato
vulcanico costituisce un cosiddetto strato-vulcano o
vulcano misto, in cui cioè rocce derivate da colate
laviche si alternano a strati di materiali
piroclastici. Si spinge sotto il mare per mille
metri circa: furono infatti sottomarine le prime
manifestazioni eruttive, risalenti all' era
cenozoica o terziaria. Alte e dirupate sono le
coste, con esigue spiagge. La popolazione vive nei
centri di Ginostra e di Stromboli, e le attività
economiche tradizionali sono la pesca, la
viticoltura e la raccolta dei capperi, nonché, in
crescente misura, il turismo. Scavi archeologici
hanno portato alla luce resti di una necropoli
greca.
Escursioni via
Terra Partendo dal molo di Scari ci si può
dedicare ad una prima perlustrazione delle stradine
e dei vicoli di S. Bartolo, patrono dell' isola. Di
fronte allo scalo di Ficogrande, a circa un miglio
dalla costa, si erge maestoso (dalla forma di un
castello medioevale) l' isolotto di Strombolicchio.
Quanto appare è il resto di un piccolo cono di un'
eruzione laterale.
Trekking Di interesse naturalistico è la
scalata al cratere. Tre le ore di marcia per
giungere ad alta quota, potendo così assistere alle
esplosioni da zone vicine. È opportuno effettuare l'
escursione con guide autorizzate.
Escursioni via mare
Partendo da Scari, giungendo allo specchio d'acqua
antistante Punta Labronzo si può ammirare la
"Sciara del Fuoco": pittoresca esplosione di
lapilli e colate di lava incandescente. Proseguendo
si giunge al piccolo borgo di Ginostra, paradiso
incontaminato, fra il verde della macchia
mediterranea ed il blu del mare.
La Sciara del Fuoco Muro di roccia, che
sprofonda negli abissi più profondi, a fondali
inaccessibili ai subacquei, puntando verso
l'antistante Fossa del Tirreno (profonda oltre
tremila metri).
La Dorsale della Sciara Si tratta di
un'imponente dorsale con due picchi: il primo a 35
metri, il secondo a 20. Raggiunti i 35 metri, si
apre un precipizio, che si perde in un abisso nero.
Sulle rocce del fondo si scopre una grande quantità
di stelle pentagono.
La Secca di Scirocco Si tratta di
un'imponente montagna circondata da una quantità di
grandi massi ricchissimi di pesce e dalle morfologie
spettacolari, tutti i suoi versanti sono ricoperti
di gorgonie rosse.
DA VISITARE:
Osservatorio Vulcanologico, Chiesa di San Vincenzo
ESCURSIONI:
Al Cratere (obbligo di guida autorizzata). Ginostra, pittoresca e solitaria frazione di Stromboli, raggiungibile per gli amanti del trekking in quattro ore e mezzo di marcia
DA NON PERDERE:
Giro dell'isola con sosta: Forgia Vecchia (antica sciara); Punta dell'Olmo; Punta Lena (villaggio disabitato); Punta Lazzaro o Pertuso (Ginostra); Sciara del fuoco; Piscità e Ficogrande, elegante baia di fronte a Strombolicchio (isolotto alto 43 m. sormontato dal faro)
NOTIZIE UTILI:
LEGENDA: 1-Scari
2-San Vincenzo
3-Ficogrande
4-Piscità
5-San Bartolo
6-Sciara del Fuoco
7-Vancori (sopra i crateri del vulcano)
8-Ginostra