Isola di Salina (DIDYME)
Superficie 26,76 kmq. Abitanti 2400
Per ulteriori informazioni:
Le formazioni boschive (in parte riforestate) e la macchia alta di Fossa delle Felci sono state all'origine dell'istituzione, nell'ormai lontano 1980, di una delle prime aree protette del territorio siciliano. Tra i castagni vive il ghiro (Myoxus glis), sicuramente introdotto in età storica. Notevole è la diversità dell'avifauna, che oltre alle specie stanziali comprende un folto numero di migratori, grazie alla presenza dello stagno salmastro dì Punta Lingua che offre agli uccelli limicoli un ambiente idoneo alla sosta. Sotto il profilo naturalistico, la zona più interessante risulta quella occidentale: sulle falesie a Sud di Pollara torna ogni estate a nidificare una ventina di coppie di falco della regina (Falco aeleonorae), raro falconide endemico del Mediterraneo e autentico "specialista" delle piccole isole; nell'isolotto al centro della baia, lo Scoglio Faraglione, trova invece rifugio una delle ultime popolazioni della nera lucertola eoliana (Podarcis raffonei), e nidificano alcune coppie di berta maggiore (Calonectris diomedea), i cui canti lamentosi, simili al pianto di un bambino, riecheggiano di notte contro le pareti di tufo che dominano la spiaggia.
Cenni storici
Dopo Lipari è la
seconda isola in fatto di estensione: circa 27 Kmq
di superfice. È invece la più alta per le vette
dei monti "Fossa delle Felci" e "Monte dei
Porri", vulcani ormai spenti da tempo. È la seconda
isola più popolata dell'arcipelago con i suoi 2300
abitanti. Dal punto di vista storico anche Salina
è stata protagonista nella evoluzione del neolitico eoliano. Nelle vicende dell'isola si alternano
periodi di completo abbandono e altri di forte
sviluppo.
Alcuni ritrovamenti
presso S.Marina parlano di un notevole insediamento,
formatosi attorno al IV secolo a.C., sviluppatosi in
età ellenistica e poi ancor più nella tarda
età imperiale romana. Lo sviluppo continuò fino
all'età bizantina e medioevale. Attorno al VII
secolo d.C. Salina fu una delle Eolie più abitate
perchè i vulcani di Lipari erano in piena
attività . Le invasioni arabe la resero deserta
finché, attorno al XVII secolo, popolazioni e
attività conobbero nuovi splendori. Lo sviluppo
dell'isola è anche dovuto all'abbondanza d'acqua e
quindi di vegetazione.
Escursioni via
terra Una rete stradale collega i tre comuni e
l' interno dell' isola, consentendo itinerari
suggestivi per i panorami offerti dalla natura. A
sud di S. Marina si incontra il laghetto salato di
Lingua (oggi poco più che uno stagno separato dal
mare da un sottile terrapieno), utilizzato come
salina fino a qualche anno fa. Partendo da Lingua si
può raggiungere Monte Fossa delle Felci, un vecchio
vulcano spento dalla cui cima si gode uno splendido
panorama sull' arcipelago. Da S. Marina verso nord,
seguendo la strada che costeggia il mare, si
attraversa Capo Faro fino al grazioso centro di
Malfa. Dopo la frazione di Malfa, la strada
principale si dirama in due direzioni. La prima
porta al paesino marinaro di Pollara, dove si trova
la spiaggia più bella dell' isola scenario del film
Il postino di M. Troisi. Qui si fa il bagno in una
cornice di roccia, la cui struttura è l' interno di
un semicerchio del cratere. La seconda diramazione
prosegue poi fino alla frazione di Valdichiesa (Azienda
Agrituristica
Galletta) dove
è possibile ammirare il santuario della Madonna del
Terzito, costruito nel 600. Dalla strada che
congiunge Leni a Malfa si snoda un sentiero che
conduce al Monte dei Porri, circondato dai pioppi,
castani e felci. Proseguendo sulla strada
principale, si raggiunge infine la pittoresca
Rinella; in origine era un piccolo gruppo di casette
allineate lungo la spiaggia, ora è uno dei più
frequentati centri turistici dell' isola.
Trekking ALLA FOSSA DELLE FELCI. Salina l' isola più verde di tutto l' arcipelago, è
il luogo ideale per gli amanti di questa disciplina
e della tranquillità; "Fossa delle Felci" è la
cima più alta di tutto l' arcipelago nonché riserva
naturale. Partendo da Valdichiesa (Azienda
Agrituristica
Galletta) o da S. Marina
Salina è possibile effettuare l' escursione al
monte, dal quale si può ammirare un meraviglioso
panorama con la vista dell' intero arcipelago, delle
coste siciliane e, in lontananza, dell' Etna.
Escursioni via mare
Il giro dell' isola in barca permette di ammirare,
oltre alla trasparenza del mare, le incantevoli
pareti rocciose lavorate dalla forza della natura,
le ridenti spiaggette e i centri abitati, dalle
tipiche casette bianche, adagiati lungo il mare o a
mezza costa. Iniziando da Santa Marina il giro dell'
isola in barca e puntando verso nord, anche Salina
rivela la sua natura vulcanica attraverso le rocce
selvagge dello scoglio di Capo Faro e di Torricella.
Partendo da qui, si costeggiano gli impressionanti
ma suggestivi valloni terminali dei picchi
vulcanici. Continuando, si giunge alla Punta del
Perciato, che è infatti un grande arco creato nel
promontorio dalla forza del mare. Lasciato alle
spalle il Perciato, si raggiunge il faraglione di
Pollara, ricco di grotte. Poco oltre, si doppia l'
estremità ovest di Salina e si continua fino a
Rinella. Infine si incontra Punta Lingua, che è la
punta più vicina all' isola di Lipari; completando
il giro, si rientra poi a S. Marina. Il mare
circostante l' isola è ricco di fauna ittica. La
pesca di "cicirella", sauri, acciughe, sardine,
occhiate e ope è abbondante; quella del pesce spada
viene praticata con ottimi risultati.
Itinerari subacquei
La secca di Pollara Doppiando la Punta
del Perciato si entra nella spettacolare baia di
Pollara, all' interno di un antico cratere, oggi in
parte crollato. La secca si trova ad alcune
centinaia di metri. Al largo dello scoglio che
emerge al centro della cala vi sono massi
giganteschi e imponenti, alti più di 10 metri e
vicinissimi tra loro, fino a formare una struttura
rocciosa continua e molto estesa: picchi, valli,
sentieri sabbiosi alla base delle pareti, simili a
torrenti che scorrono in un canyon. Tra le imponenti
rocce del fondo si trovano bellissime attinie,
estese colonie di spugne gialle dagli osculi
prominenti e belle pareti rocciose, arricchite dalle
ramificazioni delle gorgonie gialle. Gli anfratti
rocciosi sono molto ricchi di Gronghi e Murene.
La secca del Capo Si tratta di una zona
rocciosa che sale verso la superficie, circondata da
fondali di diverse centinaia di metri di profondità.
I riferimenti che i pescatori usano per trovare il
punto sono tre: il Faraglione di Pollara deve
apparire nel buco di Punta Perciato; il Monte Rosa
deve essere tutt'uno con Punta Castagna, mentre lo
Scoglio della Nave deve "fare canalicchio" con
Panarea, ossia formare una "V" senza essere
completamente distaccato dalle pendici dell' isola.
Si deve scendere in acqua programmando una
profondità massima tra i quaranta e i quarantacinque
metri. Da qui si avrà una spettacolare visione della
secca, completamente avvolta da una nuvola di guarracini neri che contrastano violentemente con il
biancore della roccia e l' azzurro del mare. Il
fondale è costituito da grandi massi, ricchissimi di
pesce di tana. Quello che qui cambia rispetto alle
altre zone è la probabilità di fare incontri
sensazionali con pesci fuori dal comune,
specialmente per quanto riguarda le specie
pelagiche.
DA VISITARE:
A Malfa il Museo dell'emigrazione eoliana (090.9844372) e la Pinacoteca biblioteca (090.9844372)
ESCURSIONI:
Al laghetto salato di Punta Lingua dove ammirare resti di mura d'età imperiale romane, Monte Fossa delle Felci m. 962, Riserva naturale di Monte dei Porri (consigliabile escursione guidata). Giro dell'isola in barca con sosta a Pollara con il suo faraglione (dove godere splendidi tramonti), Punta Perciato (Rinella) e l'antico porticciolo di Malfa
NOTIZIE UTILI:
-
Comune di Leni
-
Guardia medica 090.9809186
-
Farmacia via Libertà 090.9809053
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Corpo forestale 090.9880547
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Snav molo di Rinella 090.9809233
-
Siremar molo di Rinella 090.9809170
LEGENDA: 1-Lingua
2-Santa Maria Salina
3-Malfa
4-Pollara
5-Santuario della Madonna del Terzito (Valdidchiesa)
6-Leni 7-Rinella
8-Monte Fossa delle Felci