La fauna
delle Eolie
La formazione dell'arco vulcanico delle
Eolie è avvenuta durante gli ultimi 500.000
anni (secondi le ultime datazioni effettuate
dai vulcanologi) e, a differenza di molte
isole mediterranee, in totale autonomia
rispetto alle terre emerse vicine, con le
quali l'arcipelago sembra non essere mai
entrato in contatto territoriale. I
popolamenti vegetali e animali che le Eolie
ospitano sono dunque il risultato di processi
di colonizzazione (attiva o passiva) delle
isole, cui, durante le ultimi 7000 anni , ha
concorso anche l'uomo , introducendo numerose
piante e animali.
La fauna di Vertebrati non è numerosa,
ma comprende alcuni interessanti endemiti. Il
quercino (Eliomys quercinus) a Lipari è
rappresentato da una sottospecie esclusiva (ssp.
liparensis), caratterizzata da taglia maggiore
rispetto alle popolazioni continentali. In
alcuni isolotti minori sopravvivono piccole
popolazioni dell'endemica lucertola delle Eolie (Podarsis raffonei), molto più scura
delle comuni lucertole presenti nel resto
dell'arcipelago, questa specie probabilmente
in passato era presente anche su altre isole,
dove è stata eliminata per effetto della
competizione con l'altra specie che oggi
prevale alle Eolie, la lucertola campestre (Podarsis
sicula).
Non esistono serpenti velenosi, ma solo il
biacco (coluber viridiflavus), innocue
Colubride, che, anzi, risulta utile all'uomo,
fondando prevalentemente la sua dieta su topi
e insetti. Altri Rettili abbastanza comuni
sono i due gechi (Tarentola mauritanica)
e (Hemidactylus turcicus), frequenti presso le
fonti luminose artificiali durante le sere
estive, dove cacciano falene e altri insetti.
Tra i mammiferi ricordiamo il ghiro (Glis
glis), che vive nel castagneto che occupa
la parte sommitale dell'antico cratere d Fossa
delle Felci, a Salina; si tratta di una specie
poco frequente nelle isole minori italiane e
sicuramente introdotta dall'uomo in età
storica.
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la lucertola campestre (Podarsis
sicula) |
il biacco (coluber viridiflavus) |
il gecho
(Hemidactylus turcicus) |
Tra gli uccelli stanziali, i più "vistosi"
sono senz'atro la poiana (Buteo buteo)
e il gheppio (Falco Tinnunculus);
notevole la presenza del corvo imperiale (Corvus
corax), le cui popolazioni raggiungono
densità veramente straordinarie a Lipari e
nelle altre isole dell'arcipelago. Sulle coste
occidentali e negli sogli antistanti, durante
i mesi primaverili, nidificano invece popolose
colonie di gabbiano reale mediterraneo (Larus
Cachinnans). La specie più interessante è
senza dubbio il falco della regina (Falco
eleonorae), raro Falconide mediterraneo e
autentico "specialista" delle piccole isole.
Si tratta dell'unico rapace della nostra fauna
che vive in colonie, localizzate sulle falesie
occidentali di alcune isole dell'arcipelago,
dove mette in atto spettacolari strategie di
caccia collettività ai danni dei migratori
durante il passo di fine estate.
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il gheppio
(Falco Tinnunculus) |
il gabbiano reale mediterraneo (Larus
Cachinnans) |
il falco della regina
(Falco eleonorae) |
Notevole in generale risulta la diversità
dell'avifauna, che oltre alle specie stanziali
comprende un cospicuo numero di migratori, la
presenza dello stagno salmastro di Punta
Lingua, a Salina, considerato Zona a
Protezione Speciale a livello comunitario,
offre agli uccelli limicoli e ripariali un
ambiente idoneo alla sosta durante i mesi
primaverili e autunnali.
Per più informazioni
sugli aspetti naturalistici dell'arcipelago
consigliamo di:
-visitare le sezioni di Paleontologie del
Quaternario, Biogeografia Insulare Generale e
Biogeografia Eoliana, allestita presso il
Museo Archeologico Regionale "Luigi Bernabò
Brea" di Lipari,
- contattare "Nesos"
(associazione per lo sviluppo del
turismo culturale e naturalistico e per la
promozione di ricerche sull'ambiente e la
cultura delle isole minori del Mediterraneo),
con sede a Lipari in Corso Vittorio Emanuele,
24 - tel./fax: 090 9812953 - e-mail:
nesos@nesos.org