Edwin Hunziker - La terra ritrovata
Edwin Hunziker est un Suisse austère, lucide,
et méthodique, d'une éthique puritaine
concrète, un vrai teuton, mais qui, ensorcellé
par le soleil de la Méditerranée, a trouvé à
Lipari son "paradis perdu", et y a planté de
solides racines pour toujours à la différence
de ses amis et collègues qui ont effleuré l'île
pour vite s'en éloigner.
Une certaine instabilité, propre à la
génération de la jeunesse de l'après-guerre, Edwin Hunziker,
toutefois la nourrissait et ses années d'adolescence
passent entre de continuelles changements d'écoles
et des passages anxieux d'une ville à l'autre.
Son itinéraire à travers l'Italie est
classique : après de brèves étapes studieuses
à Zurich, à Munich et à Paris, Florence, Rome
et le sud de l'Italie l'attirent puis la
Sicile où il débarque en 1922. Il reste un
certain temps à Palerme, dans une petite
pension de Boccadifalco - (une toile de Kondor
dépeint l'endroit)- et entre en contact avec
le milieu artistique de la ville, alors déjà
orienté dans des directions expérimentales qui
ne lui conviennent pas, et Palerme ne l'inspire
pas, il ne parvient pas à la peindre, trouve
sa population "mafieuse", mais surtout il n'aime
pas la ville, "lieu de prédilection du
voyage de formation" (S.Troisi
2002), parce qu'il ressent plutot une
fascination de la nature sauvage, solitaire. A
la recherche d'une petite ile, il débarque en
1923 à Lipari, ile mythique, elle aussi étape
du Grand Tour, où Hunziker, issu d'un milieu
paysan restreint, retrouve les dimensions de
recueillement et de silence de son monde
d'origine. C'est en 1924 qu' il décide de s'arreter
là. où malgré quelques erché sente piuttosto la fascinazione
della natura selvaggia, solitaria. Alla
ricerca di una piccola isola, nel 1923 approda
a Lipari, isola mitica, anche essa tappa del
Grand Tour, dove Hunziker, nato in una
ristretta realtà contadina, ritrova le
dimensioni raccolte e silenziose del suo mondo
d'origine. E' il 1924 e decide di fermarsi
qui, dove, tranne qualche breve parentesi,
resterà tutta la vita divenendo per tutti l'"Hunziker
liparese".
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Vaso con fiori, olio su tela, 1930,
cm 61x45 |
La chiesina, olio su tela, 1960, cm
54x64 |
La terrazza del pittore, olio
su
tela, 1980, cm 100x80 |
[...] Edwin Hunziker è essenzialmente un
paesaggista, di un paesaggismo in fase di
decadenza tuttavia dopo le splendide stagioni
del romanticismo e del realismo
tardo-ottocentesco; ma non vanno sottovalutati
i suoi ritratti , in cui la lezione
impressionista si fonde con quella
novecentista, dando vita a una pittura di
figura di intensa penetrazione psicologica
e di corposo plasticismo, con forte cromie che
talora la avvicinano a quelle dei Fauves,
ma meritano attenzione le nature morte del
secondo dopo guerra, in cui il ricordo di
Matisse si è fuso con l'attenzione verso De
Pisis.
Il paesaggio dei suoi dipinti è quello
liparota, ma di una particolare Lipari, quella
della parte meridionale di ponente, in cui a
prevalere non è il mare -che pure c'è ma di
scorcio, mai aperto, libero- bensì la roccia,
i bastioni di pietra, sui quali l'acqua
si infrange. nella rocce di Hunziker c'è la
montagna alpina, quella dell'Engadina, della
patria svizzera. Ma nelle sue tele trionfa
anche la campagna vasta e multicolore, di una
suadente e calma bellezza.
[...] La natura è rivissuta nelle sue varie
fasi, nei suoi ritmi stagionali, nelle
metamorfosi delle tonalità e delle prospettive
con lo sguardo del compagnolo più che del
marinaro, e di essa colpiscono gli alberi
primaverili in fiore, gli ulivi, i banani e le
palme nella intensa pienezza dello sboccio.
I panorami marini hanno sfumature di azzurri e
di celesti che non ricalcano nessun abbandono
retorico, ma vengono incastrati in contorni
incisivi di rocce terrose e di ulivi possenti,
che ricordano profili e cromie nordiche
impresse indelebilmente nella memoria,
rievocate e entrate in sintonia con la realtà
liparota. In cerca del "suo" paesaggio, della
"sua" natura, una natura che fosse
essenzialmente forza primordiale, resistente,
"immensa zolla ancora in movimento
sotterraneo" - sono sue parole - Edwin
Hunziker voleva strappare a Lipari i suoi
colori per dipingerli, per farli "suoi" in un
rinnovato ancestrale abbraccio con la madre
primordiale, come fu per Klee l'innamoramento
per Tunisie, per i suoi cieli e le sue
avvolgenti atmosfere.
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Valle Muria. Riva con rocce, olio su
tela, 1970, cm 70x99 |
Parigi. La modella, olio
su tela, 1920, cm 91x71 |
Palma, olio su tela,
1970, cm 73x60 |
[...] Eppure Hunziker ebbe il grande merito di
far conoscere e diffondere all'estero e
sopratutto in Svizzera, attraverso le sue
opere, i colori e il paesaggio di Lipari e
della Sicilia, senza mai scadere in visioni
stereotipate o edulcorate dell'isola, ma
cogliendone il respiro più profondo, la
valenza emotiva più vera, le vibrazioni
interiori, che erano anche le sue, proprio
come avevano fatto i grandi viaggiatori del
Grand Tour, seppure la maggior parte di questi
con schizzi o semplici appunti di viaggio.
La "liparitudine" fu per lui, quindi, un
limite ? Certo ne impedì la conoscenza a più
vasto raggio, la diffusione della sua opera in
Italia e altrove, ma fu la matrice prima della
sua pittura, la sua autentica fonte di
ispirazione, senza la quale forse Hunziker "il
liparese" non sarebbe stato tale.
Un museo permanente delle sue opere nell'isola
potrebbe certo rendergli il dovuto omaggio.
Anna Maria Ruta
Edwin Hunziker nasce a Affoltern sull'Albis
nella regione di Kronau, nel cantone di Zurigo
il 03 aprile 1901 - Muore a Lipari il 13 marzo
1986. |