IL MUSEO DI LIPARI (seconda parte)
Nella SALA III, dedicata a mons. Giuseppe Coppola, si trovano due sculture lignee di grande interesse: una Pietà e una Vergine Immacolata. Ed inoltre 6 grandi tele, tre di medie dimensioni e un piccolo ovale con una Vergine Annunciata. Le tele principali sono:
una Madonna del latte di autore ignoto del sec. XVIII, un olio su tela proveniente dalla chiesa della Madonna delle Grazie di Lipari
una Presentazione della Vergine Maria al Tempio di autore ignoto, della prima metà del sec. XVIII - olio su tela proveniente dalla chiesa della Madonna delle Grazie di Lipari.
Rappresenta la Vergine con Gioacchino e Anna, accolta dal Sacerdote. Sullo sfondo una donna velata (S. Anna del Tempio?) e figure che sorreggono pesanti candelabri. In alto, su una nuvola, due cherubini e un tralcio di rose;
una La Sacra Famiglia e San Bartolomeo di autore ignoto, datata 1793, olio su tela proveniente dalla Chiesa della Madonna delle Grazie a Lipari.
La scena centrale raffigura la Vergine seduta su un trono di nuvole con in braccio il Bambino benedicente e a fianco San Giuseppe;
una L’Immacolata tra Santi e cherubini di autore Ignoto, sec. XVIII (attribuito a P. Fedele da S. Biagio, cappuccino, 1794) olio su tela - proveniente dalla chiesa dei Cappuccini a Lipari.
Un S. Onofrio di Giovanni Barbera, 1743, olio su tela - proveniente dalla sagrestia della Chiesa dell’Addolorata a Lipari.
una Madonna con Bambino e Santi francescani di autore Ignoto, sec. XVIII (attribuito al sac. Giuseppe Russo di Barcellona di Sicilia), olio su tela - proveniente dalla chiesa dei Cappuccini a Lipari.
Riscendendo le scale si giunge nuovamente al piano terra dove si trovano le SALE IV, V e VI, anch’esse dedicate ad un vescovo e con una specifica destinazione espositiva.
Nella SALA IV (sala degli argenti), dedicata a mons. Vincenzo Maria De Francisco, si trovano oggetti liturgici in argento.
La maggior parte degli oggetti in argento (ostensori, calici, corone devozionali e reliquiari), grazie ai punzoni e ad alcune iscrizioni, sono riconducibili al catalogo di artisti la cui attività è ampiamente nota in area siciliana.
Nella SALA V, (sala dei paramenti), dedicata a mons. Bonaventura Attanasio, sono invece esposti preziosi paramenti liturgici appartenuti a vescovi di particolare importanza per la storia locale. Nelle vetrine si trovano: la pianeta rossa di Mons. Ventimiglia, che fece affrescare le volte della Cattedrale agli inizi del Settecento; la pianeta verde di Mons. Tedeschi, famoso per essere stato uno dei protagonisti della Controversia Liparitana; la pianeta in rete d’oro di Mons. Angelo Paino, costretto a lasciare le Eolie per la polemica sul possesso dei terreni pomiciferi; la mitria di Mons. Bernardino Re e alcuni oggetti appartenuti a Mons. Bonaventura Attanasio, come la singolare portantina (fuori dalla vetrina, a pavimento, accanto al copri faldistorio – (seggio vescovile a forma di X, privo di spalliera fissa), utilizzata per gli spostamenti dal palazzo alla cattedrale.
Dalla SALA V si accede alla CAPPELLA
Si tratta della cappella privata del vescovo, un vano coperto da un soffitto a botte. Sul fondo della pianta asimmetrica è collocato un altare in marmo del XX secolo che nella parte sommitale, al centro, porta un tronetto con un Crocifisso in osso realizzato tra il XVIII e il XIX secolo. Sui due ripiani del tabernacolo 12 candelieri in legno intagliato e foglia d’oro, mentre sul piano dell’altare è aperto un Canon Missae ad usum episcoporum ac praelatorum, edito dalla tipografia vaticana nel 1745, con in copertina lo stemma di mons. Vincenzo M. De Francisco. Molto interessante, nella parete sinistra, una serie di quindici piccoli oli su tela con i Misteri del Santo Rosario, provenienti dal coro della chiesa dei Cappuccini al Camposanto. Il pavimento in maioliche siciliane documenta diverse fasi di ripristini di cui nella data sulla soglia della cappella, è quello riferibile al 1846.
Nella SALA VI (sala delle sculture e dei manoscritti), dedicata a mons. Francesco Arata, si trovano varie ‘devozioni’ presenti sull’Isola, che portarono all’edificazione di innumerevoli chiese e cappelle disseminate sul territorio; oltre a tre grandi tele a olio e documenti manoscritti dell’Archivio Storico della Diocesi di Lipari.
In due grandi espositori è infatti possibile ammirare alcuni manoscritti dell’Archivio Storico, tra cui la prima Visita Pastorale a noi giunta e un’interessante pianta geometrica dei terreni della Mensa Vescovile che permette di osservare la conformazione del territorio attorno al Palazzo agli inizi dell’800.
Le quattro sculture sono: un S. Leonardo e un S. Nicola vescovo, in legno, ascrivibili al XVIII sec. e un’Immacolata e una Madonna di Trapani, in marmo, ascrivibili anch’esse alla stessa epoca.