L’AREA ARCHEOLOGICA  

 

Il Palazzo vescovile sorge in un’area particolarmente interessante anche dal punto di vista archeologico.

 

L’insediamento più antico, al centro della pianura, è stato datato al 4500 a.C. circa, periodo in cui l’isola - che registra contemporaneamente insediamenti anche sulla rocca - doveva essere ambita a motivo della presenza dell’ossidiana.

 

Della fine del IV sec. a.C. sono invece le mura costruite con blocchi di pietra di notevoli dimensioni e ottimamente squadrate. Sorge anche un muro di estreme sommarietà costruttiva che si pensa edificato per fronteggiare un attacco sferrato a Lipari durante gli scontri fra Ottaviano e Sesto Pompeo (38 a.C. ca.).

 

Dell’espansione della città romana che investe anche l’area a ridosso delle mura restano tra i reparti meglio conservati due insule. Ulteriori trasformazioni dell’area di ‘Contrada di Diana’ sono attribuite al IV sec. d.C.; secolo in cui risulta evidente l’occupazione degli spazi antistanti le mura con la costruzione di nuovi edifici.

 

A nord del parco, lungo il viale di accesso al palazzo vescovile, è incluso un complesso termale a carattere pubblico con mosaici pavimentali, databile all’età imperiale romana (II-III sec. d.C.).

 

Alcuni luoghi di culto, oltre alle aree cimiteriali, si dispongono all’esterno delle mura. Due strutture in muratura fanno ipotizzare un santuario suburbano che completerebbe verso nord una fascia di strutture connesse al sacro e ancora più a sud un luogo di culto documentato per l’età classica ed ellenistica.