Sottomonastero: Riprendono le verifiche all'area archeologica
Riprenderanno presumibilmente oggi le operazioni di verifica e d'indagine sui fondali di Sottomonastero a Lipari dove, a seguito dei lavori di dragaggi, sarebbe stata ritrovata(non vi è comunicazione ufficiale) la struttura portuale risalente al II-III° secolo dopo Cristo. Come anticipato, dopo il ritrovamento delle tre basi di colonnato dorico, l'area è stata oggetto di una serie di immersioni sia da parte del sub della Soprintendenza Philippe Tysseir che dei sommozzatori dei carabinieri, così come del direttore della Soprintendenza del mare di Palermo prof. Sebastiano Tusa. Durante queste immersioni, oltre a quello che gli esperti definiscono un “traumatico intervento” su una vasta area, causato dall'azione della benna del pontone, sono state ritrovati ampi “indizi” che fanno pensare ad un ritrovamento archeologico importante. Tra gli altri reperti nell'area sottomarina interessata è stato ritrovata una quarta base di colonnato (nella foto) e un basamento in marmo di una lunghezza(quella in atto non coperta dalla sabbia) di circa otto metri. Insieme agli altri “indizi” proprio questo basamento in marmo, che sarebbe tipico dei porti romani, farebbe propendere sempre più verso il fatto che in quel tratto di mare si celi da millenni l'antica struttura portuale. Adesso la Sovrintendenza con il prezioso supporto di subacquei e tecnici dovrà definire la reale portata dell'opera, la sua concreta tipologia e riuscire, in qualche modo, la tipologia dell'intervento di recupero da effettuare e il costo dell'intera operazione. Se così come trapela nei fondali vi sarebbe ancora una grossa parte dell'opera sepolta sotto la sabbia non si tratta, in un senso e nell'altro di una impresa agevole. “E' chiaro- è il coro unanime degli addetti ai lavori- che l'obiettivo primario è restituire alla collettività, attraverso lo scavo, un bene nascosto per millenni e che, stante anche la limitata profondità in cui giace, sarebbe facilmente visitabile”.
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