Pochi dubbi, tanta cautela. Affiora dai fondali l'antico porto di Lipari
Nei fondali di Sottomonastero si nasconde il porto romano dell'isola risalente presumibilmente al II secolo dopo Cristo. Le tre basi di colonnato, sepolte per millenni nei fondali della rada del nuovo porto e venute alla luce durante i lavori di dragaggio, sarebbero la "spia" di questo importantissimo ritovamento archeologico. Un ritrovamento destinato, come ha affermato già venerdì mattino il direttore del museo Riccardo Gullo "a riscrivere la storia di Lipari o almeno parte di essa”. Gli studiosi, dopo una serie di immersioni, non ultime quelle di ieri alle quali hanno preso parte, oltre ai sommozzatori dei carabinieri anche il direttore della Soprintendenza del mare di Palermo prof. Sebastiano Tusa, il sub della Soprintendenza Philippe Tysseire e il collaboratore, Gaetano Giuffrè, si sono già fatti una idea di massima. Ma, come ha dichiarato il prof. Sebastiano Tusa, direttore della Soprintendenza del mare di Palermo sbarcato a Lipari, dalla motovedetta dei carabinieri con a bordo anche i militari del nucleo operativo per la protezione dei beni culturali, è ancora presto per sbilanciarsi. Seppure ci si muova con i “piedi di piombo” tutta una serie di “indizi” fanno pensare ad un ritrovamento eccezionale. Da alcune foto subacquee, scattate nel tardo pomeriggio di venerdì durante una immersione, è visibile chiaramente un basamento
<< Home page