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Tre basi di colonnato del periodo dorico, sepolti per millenni in fondo al mare della rada di Sottomonastero, potrebbero riscrivere la storia di Lipari o almeno di una parte di essa. Ne è fermamente convinto il direttore del Museo archeologico eoliano di Lipari Riccardo Gullo che da ieri, intorno alle 14, è diventato il “custode” dei tre preziosi reperti ripescati nel mare di Lipari nella zona in cui si stanno effettuando i lavori di dragaggio dei fondali per le opere di prolungamento e messa in sicurezza del molo. Un recupero “tormentato”, che ha rischiato di dipingersi di giallo....................
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........... L'area dove si trovavano i reperti- ci ha dichiarato il dott. Gullo- rientra nella fascia dove si trovava l'antico porto greco di Lipari ma tutto lo specchio acqueo che si dirama da Marina Lunga verso Capistello è chiaro che si trovava al centro di un notevole transito di imbarcazioni. Resta da capire, oltre a cosa c'è ancora in fondo al mare, come queste mastodontiche basi siano finite li. Tra le ipotesi........
Per l'articolo completo vi rinviamo a domani
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