Milazzo: Batteri nell'acqua potabile. Dopo l'allarme lanciato da Tirrenosat sequestrato l'acquedotto
La "bomba" lanciata da Tirrenosat nei giorni scorsi è esplosa in tutta la sua forza. La guardia di Finanza di Milazzo ieri pomeriggio ha posto sotto sequestro buona parte dell'acquedotto e della rete di distribuzione della Città del Capo. Il caso è esploso dopo che la collega Gherda Fiore aveva prelevato una serie di campioni di acqua "potabile" da varie fontane di Milazzo. Campioni fatti sottoporre ad accurate analisi in un laboratorio specializzato e dalle quale era venuto fuori che vi erano batteri di origine organica.
Ovviamente la Procura ha fatto prelevare altri campioni ed effettuare le relative indagini, dal consulente chimico della Procura Bartolo Capone, dalle quali sarebbe emerso che l'acqua potabile della Piana di Milazzo sarebbe "altamente inquinata da sostanze nocive e soprattutto da batteri di origine organica". Da qui il sequestro di 11 pozzi dislocati sul vasto territorio della Piana, a tre serbatoi (Olivarella, Piana e Montetrino) dai quali si dirama la rete indrica che distribuisce l'acqua potabile nelle case, nelle scuole e nelle aziende.
L'acqua continuerà ad arrivare nelle abitazioni ma potrà essere utilizzata per scopi diversi da quelli alimentari. La perizia di Capone avrebbe riscontrato in una campionatura ben "160 nidi" diversi di batteri. Adesso bisognerà risalire alle origini di presunte infiltrazioni che hanno reso batteriologicamente pericolosa l'acqua di Milazzo.
L'acqua continuerà ad arrivare nelle abitazioni ma potrà essere utilizzata per scopi diversi da quelli alimentari. La perizia di Capone avrebbe riscontrato in una campionatura ben "160 nidi" diversi di batteri. Adesso bisognerà risalire alle origini di presunte infiltrazioni che hanno reso batteriologicamente pericolosa l'acqua di Milazzo.
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