Amministrative:Pdl-Udc vanno alla "guerra dei Vespri"
(Lucio D'Amico- Gazzetta del Sud)
L'affondo più duro, e inatteso, arriva alle 21,03, con un lancio di agenzia che riporta le dichiarazioni dell'on. Francesco Stagno d'Alcontres. «Non si può considerare chiuso il tavolo regionale della coalizione del Centrodestra riunitosi per definire la scelta delle candidature per le prossime Amministrative – afferma il parlamentare messinese – in quanto non si è mai aperto, perché i criteri adottati sono puramente spartitori e non politici». Non parla a titolo personale l'on. Stagno d'Alcontres, ma a nome e per conto di tutta o quasi la deputazione messinese, con in testa il neosottosegretario alla Presidenza del Consiglio Rocco Crimi. Il "tavolo regionale" viene ufficialmente «disconosciuto», perché non ha considerato finora «la rappresentatività delle varie province».
Non si torna indietro, dunque, come vanno ripetendo ormai da una settimana i leader del Pdl messinese. Non si torna indietro, lo ribadiscono con forza i candidati alla sindacatura e alla presidenza della Provincia, Giuseppe Buzzanca e Nanni Ricevuto. È come una "guerra dei Vespri" e Messina vuol vincerla.
Poco prima dell'intervento di Stagno d'Alcontres, aveva fatto scalpore una frase rilasciata dall'on. Ignazio La Russa in riferimento alle elezioni in Sicilia del 15 e 16 giugno: «Nelle nostre priorità non c'è nessun sindaco, ma due province, Siracusa e Catania, più una terza a opzione». Sembrerebbe una "sconfessione" della candidatura Buzzanca. Immediata la replica del deputato regionale: «La Russa ha ragione, il mio non è un nome proposto da Alleanza nazionale, ma da tutto il Pdl messinese. Qui vogliamo vincere una sfida che riteniamo decisiva, Messina non è merce di scambio, viene prima di ogni altra Provincia siciliana, le candidature vincenti non possono essere decise a tavolino, ma devono essere espressioni forti del territorio». Buzzanca sottoscrive in pieno la dichiarazione di Stagno d'Alcontres, riaffermando il concetto secondo cui «tornare indietro rispetto alle posizioni assunte significherebbe assumersi la responsabilità di consegnare la città di Messina al segretario regionale del Pd e alla sinistra, in un momento nel quale è evidente che pregiudizi ideologici impedirebbero la costruzione di una grande infrastruttura quale il Ponte». Anche Ricevuto – i cui manifesti elettorali saranno affissi già da domani sui muri della città – conferma di riconoscersi del tutto nel pensiero di Stagno d'Alcontres.
E l'Udc? Il senatore Gianpiero D'Alia sottolinea come «non sia cambiato nulla» e, dunque, la situazione resta quella di ieri e dell'altroieri: «Sono i messinesi a decidere il futuro di Messina». Tutto, comunque, si decide nell'arco delle prossime 24 ore, anche sul fronte del Movimento per l'Autonomia che, al momento, punta sempre sull'accoppiata Fabio D'Amore al Comune e Carmelo Lo Monte alla Provincia. D'Amore non ha, però, alcuna intenzione di vedere il proprio nome utilizzato o sacrificato sui tavoli nazionali e regionali: «Io vado avanti, in ogni caso, con le liste di Risorgimento messinese. È questa la scelta più "autonomista" possibile».
Novità arrivano anche dagli altri schieramenti. Mentre oggi alle 10 il candidato a Palazzo dei leoni del Partito democratico, Paolo Siracusano, presenterà il proprio programma nel corso di una conferenza stampa nella sede elettorale di viale San Martino, cambiano le scelte a sinistra. Rifondazione e Pdci presentano per la presidenza della Provincia Santi La Rosa, già consigliere provinciale, architetto, docente all'Istituto d'Arte. La candidatura precedentemente indicata, quella di Nunziante Rosania, era incompatibile con l'incarico svolto dal direttore dell'Ospedale psichiatrico di Barcellona. Anche Forza Nuova sarà della partita. Per Palazzo dei leoni scende in campo l'ex deputato del Msi Giuseppe Scalisi. Da sciogliere, invece, il nodo per la sindacatura. Il nome dovrebbe conoscersi oggi stesso.
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