Amministrative:Il Centrodestra va verso la rottura su tutti i fronti
(Francesco Celi- Gazzetta del sud)
Nel centrodestra si veleggia verso la rottura su tutti i fronti. Il "tavolo regionale" di trattativa ha deciso: la presidenza della Provincia di Messina spetta all'Mpa, dunque all'on. Lo Monte. E gli autonomisti, alle 21.31 di ieri, attraverso l'Ansa regionale, annunciano: «Per le Province di Enna, Catania e Ragusa, l'Mpa sosterrà i candidati in area Pdl; Trapani e Palermo saranno assegnate all'Udc, mentre» i lombardiani «saranno rappresentati nelle amministrazioni di Messina, Siracusa, Agrigento e Caltanissetta. È quanto emerso», si aggiunge, «al termine di un incontro tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e i dirigenti del partito autonomista, nella sede regionale di piazza Don Bosco a Palermo».
Un minuto dopo, davvero un minuto dopo, si registra la presa di posizione del leader messinese dell'Udc sen. Gianpiero D'Alia: «Le decisioni assunte a Messina in ordine alle candidature alla carica di sindaco» di Peppino Buzzanca «e di presidente della Provincia» di Nanni Ricevuto «non sono negoziabili. Perché frutto di una autonoma decisione dei messinesi che sfugge alle ormai insopportabili logiche spartitorie regionali. Logiche che negli anni sono state funzionali in via esclusiva agli interessi di Palermo e di Catania. Messina e la sua provincia», afferma il parlamentare, «hanno già pagato prezzi alti in passato sull'altare di interessi sovraprovinciali che hanno reso la nostra realtà una realtà scartata. Noi», insiste D'Alia, «non torniamo indietro pur riconoscendo al tavolo regionale un ruolo importante di mediazione. Ma di mediazione appunto, e non di decisione.
«Le decisioni spettano ad ogni realtà provinciale e Messina ha già deciso. Entro stasera, tutt'al più domani, ci aspettiamo una parola conclusiva e positiva. Considerato che l'Udc ha convocato i propri organi di partito per sabato mattina. Qualora le decisioni assunte dovessero essere oggetto di ripensamenti, l'Udc», rilancia D'Alia, «non esclude di correre da sola sia al Comune che alla Provincia proprio per rimarcare il forte senso di appartenenza ai nostri territori e alla classe dirigente che li rappresenta».
Alle 22 vien giù una pioggia di dichiarazioni, onda lunga dell'annuncio Mpa. L'on. Francesco Stagno d'Alcontres, leader provinciale di Forza Italia: «Non accetteremo logiche spartitorie che esulano da dinamiche politiche provinciali e rappresentanza territoriale. Non questa volta. Per quel che mi riguarda, le candidature di Buzzanca a sindaco e di Ricevuto a presidente della Provincia, ufficializzate in conferenza stampa, sono un dato conclamato».
Non indietreggia di un passo neppure Peppino Buzzanca, presidente provinciale di Alleanza nazionale: «Le aspettative dei messinesi non saranno colonizzate. L'Mpa piuttosto spieghi le dichiarazioni del suo numero due in Sicilia, l'on. Lino Leanza, il quale nei giorni scorsi ha affermato che i lombardiani avrebbero fatto perdere il centrodestra in tutta la regione qualora non si fossero determinate talune condizioni. O, se preferisce, le chiarisca l'on. Lo Monte, che, peraltro, ha annunciato il sostegno del suo partito a Fabio D'Amore. Quanto a me», chiude Buzzanca, «ribadisco che se dovesse davvero mutare il quadro politico ritirerei, seduta stante, la mia candidatura a sindaco. Non mi farò immolare sull'altare di dinamiche regionali irrazionali, e mortificanti per i messinesi».
E Ricevuto come reagisce? «Non ho nulla di più da dire rispetto a quanto affermato sul piano politico nelle ultime 48 ore. Se non che domani sera (questa sera, ndr) mi consegneranno i manifesti che farò affiggere nei prossimi giorni».
Al di là del quadro ufficializzato dal Movimento per l'autonomia attraverso la nota d'agenzia delle 21.31, nessun altro commento da fonte lombardiana. Del resto superfluo volendo, poiché le risultanze del "tavolo regionale" di trattativa sono inequivocabili. Silenzio anche da parte dei segretari regionali dei partiti del centrodestra.
Anche ieri, dunque, e non poteva essere diversamente, giornata torrida. In giornata, il candidato sindaco di Risorgimento Messinese, Fabio D'Amore, aveva ribadito che giammai avrebbe compiuto un passo indietro. Puntualizzazione dovuta alla luce dell'ipotesi lanciata nella giornata di lunedì da segmenti del centrodestra in relazione alla possibilità che l'Mpa potesse invitare D'Amore a ritirare la sua candidatura come contropartita di un'intesa alla Provincia sul nome di Lo Monte.
«I motivi della nascita di Risorgimento Messinese», ricorda D'Amore, sono ben altri e risalgono «a sette mesi fa». Risorgimento Messinese «è un nuovo soggetto che ha come obiettivo la rinascita della città fuori dalle logiche partitiche, distinte e distanti dagli interessi reali dei cittadini. Risorgimento Messinese non si riconosce nei giochi ormai stantii delle segreterie e rilancia l'offerta, a quanti vogliono veramente il riscatto del nostro territorio, a unirsi per combattere una battaglia di civiltà e legalità». Nessun «passo indietro» ipotetico, dunque, «nella certezza che il gran rifiuto di aderire a logiche catanesi, palermitane o romane possa solo giovare alla nostra città». Insomma, D'Amore resta in campo, se poi ci sarà il sostegno dell'Mpa – nei giorni scorsi annunciato – tanto meglio. Sennò va avanti da solo con le sue quattro liste.
Infine, una "lettera aperta" di Nello Pergolizzi (An). L'ex consigliere comunale indirizza un appello al centrodestra perché «metta fine a una querelle che non può andare oltre, scongiurando spaccature che finirebbero per riconsegnare la città a Genovese. La qualcosa», sostiene Pergolizzi, «non aiuterebbe Messina a risolvere i suoi problemi».
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