Amministrative: Rottura tra MPA,PDL e UDC.
(Lucio D'Amico-Gazzetta del sud)
Saltano gli accordi, a Messina Pdl, Udc e Mpa vanno in ordine sparso. O, forse, quello consumatosi ieri, è solo l'ennesimo atto di una commedia il cui finale è ancora tutto da scrivere. Eppure, siamo soltanto a meno di cento ore dalla scadenza dei termini per la presentazione delle liste. Ma la confusione che ha caratterizzato queste ultime settimane, all'interno della coalizione che solo un mese fa aveva trionfato alle Politiche e alle Regionali, rischia di disorientare l'elettorato di Centrodestra.
Quella di ieri è stata una giornata vissuta sulle "montagne russe". Da Palermo – dove si è riunito il tavolo regionale del Pdl, allargato a Mpa e Udc – sono arrivate a cadenza regolare notizie di un'imminente intesa, puntualmente smentite due ore dopo da novità di segno opposto.
Al tavolo palermitano non sono mancati momenti di forte tensione e, in chiave provinciale, l'orientamento è parso sempre più chiaro: nessuna ricomposizione tra le parti, se il Pdl va avanti con il "ticket" Buzzanca-Ricevuto, al Comune e alla Provincia, il Movimento per l'Autonomia replica con l'accoppiata indicata nella scorsa settimana: appoggio a Fabio D'Amore per la sindacatura e Carmelo Lo Monte(nella foto) candidato alla presidenza di Palazzo dei leoni. Lo stesso Lo Monte in serata ha usato toni perentori nel ribadire che «si va avanti secondo la strada già indicata» e nel ricordare «che fino a prova contraria il Movimento a Messina lo rappresento io». Tra i "falchi" dell'Mpa anche l'on. Cateno De Luca che da giorni va rivendicando l'orgoglio delle "scelte autonomiste" contro le «decisioni prese al bar Giolitti di Roma» e le "fughe in avanti" compiute dai "notabili" del Pdl messinese. E qualche esponente del Movimento paventa anche una linea del tutto contraria a quella indicata dal presidente Lombardo: «Non sarebbe uno scandalo allearsi con Genovese se si trova l'accordo su obiettivi comuni».
Ma la sorpresa più clamorosa arriva in tarda serata: l'Udc rompe con il Pdl e torna in pista l'ipotesi di Gianpiero D'Alia candidato sindaco (e Giovanni Ardizzone alla Provincia). Oggi si riunisce il direttivo provinciale, che potrebbe ufficializzare le due candidature.
In casa Pdl c'è chi crede ancora nell'intesa con l'Mpa, da trovare però nell'ambito di un quadro unitario siciliano. A sostenerlo è il deputato regionale di Forza Italia Roberto Corona: «Continuo a ritenere che a Messina ci sia stata una fuga in avanti e che le questioni vanno affrontate in un'ottica generale. Abbiamo il dovere di presentarci agli elettori uniti, come è avvenuto per le Regionali, per vincere contro la Sinistra e governare la città e la provincia».
Da ieri, intanto, si sono aperti i termini per la presentazione delle liste. Le prime 24 ore sono trascorse invano, si spera soltanto che le forze politiche "rinsaviscano", rispetto alle cattive abitudini del recente passato, e comprendano che l'affollamento dell'ultima ora utile (le 12 di mercoledì 21) potrebbe avere conseguenze sulla regolarità delle successive operazioni. A chi giova la ressa finale?
Ma la sorpresa più clamorosa arriva in tarda serata: l'Udc rompe con il Pdl e torna in pista l'ipotesi di Gianpiero D'Alia candidato sindaco (e Giovanni Ardizzone alla Provincia). Oggi si riunisce il direttivo provinciale, che potrebbe ufficializzare le due candidature.
In casa Pdl c'è chi crede ancora nell'intesa con l'Mpa, da trovare però nell'ambito di un quadro unitario siciliano. A sostenerlo è il deputato regionale di Forza Italia Roberto Corona: «Continuo a ritenere che a Messina ci sia stata una fuga in avanti e che le questioni vanno affrontate in un'ottica generale. Abbiamo il dovere di presentarci agli elettori uniti, come è avvenuto per le Regionali, per vincere contro la Sinistra e governare la città e la provincia».
Da ieri, intanto, si sono aperti i termini per la presentazione delle liste. Le prime 24 ore sono trascorse invano, si spera soltanto che le forze politiche "rinsaviscano", rispetto alle cattive abitudini del recente passato, e comprendano che l'affollamento dell'ultima ora utile (le 12 di mercoledì 21) potrebbe avere conseguenze sulla regolarità delle successive operazioni. A chi giova la ressa finale?
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