AGCI AGRITAL: Pesca al collasso, urge intervento del Governo
"Con gli ultimi vertiginosi rialzi del prezzo del gasolio sono sempre di piu' i pescherecci che decidono di rimanere in porto e chi va in mare cerca di pescare di tutto e di piu' per non andare in perdita. Ormai e' chiaro a tutti che non si tratta di una emergenza momentanea, ma di una crisi strutturale che richiede terapie d'urto e piani straordinari. Ci auguriamo che il nuovo Governo non perda neanche un giorno: se e' comprensibile che il Ministro Zaia voglia iniziare dal problema delle quote latte, per evitare di occuparsene quando ormai le ultime stalle italiane avranno chiuso i battenti, e' indispensabile che anche la pesca sia inserita tra le priorita' dell'agenda, con la convocazione di un tavolo in grado di delineare i possibili sbocchi". E' questa la dichiarazione di Giampaolo Buonfiglio, Presidente di AGCI Agrital, alla notizia degli ultimi rincari del gasolio in distribuzione nei porti italiani. La situazione rischia di diventare ingovernabile, e mentre in Francia si cominciano a bloccare i porti (e' di stamattina la notizia del blocco del porto atlantico di Sables d'Olonne) in Italia si studiano i piani di gestione che, tra fermi di pesca e riduzioni della flotta, dovrebbero riuscire in pochi anni a riorganizzare il settore portandolo verso una maggiore sostenibilita' ambientale, sociale ed economica. "Il problema e' che gli strumenti e le risorse oggi a disposizione, a partire dai prossimi bandi del Fondo Europeo della Pesca (FEP), consentiranno interventi con effetti a medio termine, mentre il settore rischia di fermarsi in pochi mesi, nell'indifferenza totale di Bruxelles che continua a vietare qualsiasi intervento di sostegno - aggiunge Buonfiglio - Se non si vuole assistere alla chiusura di migliaia di imprese, con la perdita di posti di lavoro in zone dove non esistono molte alternative alla pesca, e non ci si vuole rassegnare a mangiare solo pesce d'importazione occorre attuare un piano straordinario che traghetti il settore verso un nuovo assetto in modi, tempi e termini tali da evitare crisi acute, proteste incontrollabili ed impatti sociali ed economici insostenibili
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