Ustica Lines: 87 posti a rischio
Ottantasette marittimi della Ustica Lines(sede di Milazzo) corrono il rischio di perdere il posto di lavoro. L'azienda che gestisce i collegamenti marittimi veloci con le isole minori, ha ufficialmente aperto le procedure di riduzione di personale. I motivi risiedono oltre che nel fortissimo aumento del costo del gasolio che ha comportato un significativo incremento dei costi di gestione ed un progressivo calo di competitività, anche nella mancata pubblicazione del nuovo bando di gara e nell’insufficienza delle risorse destinate a tal fine da parte della Regione. L'allarme lo hanno lanciato le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilltrasporti che a supporto della vertenza, utilizzando la procedura prevista dalla legge, hanno proclamato l’immediato stato di agitazione del personale, preavvisando una prossima azione di sciopero. Contestualmente hanno chiesto al prefetto Francesco Alecci di convocare sindacati, azienda e regione per individuare immediate soluzioni capaci di scongiurare il rischio dei licenziamenti.
Durissimi i sindacati che già avevano lanciato l'allarme qualche mese fa. “Il fatto che il bilancio non preveda neanche l’importo previsto nel bando precedente- scrivono- è di per se una aggravante, poiché applicando obbligatoriamente le tariffe vigenti risulta inevitabile la diminuzione delle linee. Si tenga inoltre conto che i 60 giorni necessari per la pubblicazione del nuovo bando che, lo ricordiamo, decorreranno tassativamente dalla data in cui la Regione Siciliana si deciderà a presentarlo, fanno si che già oggi si abbia precisa conoscenza che a partire dal prossimo 1 giugno l’espletamento di tale servizio verrà a cessare. Senza l’aggiudicazione delle nuove gare si aprirà, all’inizio della stagione estiva, il problema di chi, come, e soprattutto con quali tariffe, dovrà garantire questi indispensabili collegamenti. Ciò- si legge ancora- porterà non solo al licenziamento degli 87 lavoratori, per i quali non è previsto alcun ammortizzatore sociale, ma anche al mancato reimpiego del personale stagionale, alla conseguente perdita economica ed occupazionale per l’indotto ed alla definiva scomparsa del ramo messinese dell’Ustica lines. Di fronte a questo desolante quadro- concludono gli esponenti delle tre sigle sindacali- si comprenderà che le affermazioni elettoralistiche, rilasciate dagli esponenti del Governo Regionale, appaiono oggi non solo mortificanti ma altresì provocatorie”.
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