Servizi riabilitativi: Le "giustificazioni" della SSR
La SSR, Società Servizi Riabilitativi, mette in campo le "ragioni" che hanno portato alla sospensione del servizio di riabilitazione in provincia, Eolie comprese. "A tutt’oggi- si legge in una nota- l’AUSL 5 di Messina non ha assegnato alla SSR il budget per l’anno 2008 che sta quindi operando in regime transitorio con gli stessi volumi e importi dell’anno 2007 decurtati del 5% a seguito delle decisioni assunte dalla Regione Sicilia con il piano di rientro. La SSR - si legge ancora- ha più volte e con insistenza chiesto alla AUSL 5, supportata in tutto ciò anche dalle organizzazioni sindacali, una revisione delle regole finanziarie poiché lo sconto previsto in convenzione che la SSR già riconosce alla AUSL stessa, è stato aggravato dalla citata riduzione del 5% imposta dal piano di rientro, che nel caso di SSR (unico e solo nel panorama regionale) significa di fatto una riduzione media delle rette pari al 25%".
"La conseguenza di tutto ciò sugli utenti che SSR ha in carico- scrivono i responsabili della società- è disastrosa. Nel solo mese di marzo infatti, a seguito della impossibilità a prendere in carico nuovi utenti, si è generata una lista d’attesa di oltre 350 persone (adulti e soprattutto bambini) bisognose di interventi riabilitativi che allo stato non possono essere assistiti dalla SSR nè da alcun altro Centro privato convenzionato".
La causa principale è, secondo la SSR, l’esiguità dei fondi che la Regione ha assegnato alla AUSL 5 per la riabilitazione: "un budget risicato di quasi 16 milioni di Euro (per una popolazione di quasi 700 mila abitanti) che è notevolmente inferiore sia alla quota provinciale che a quella pro capite che viene erogata per gli stessi servizi alle altre USL siciliane". Problemo anche per i lavoratori della SSR: "la situazione è diventata insostenibile oltre che per gli utenti anche per gli operatori della riabilitazione: la SSR ha stimato che si dovrà procedere, attraverso le cooperative socie, alla interruzione del rapporto di lavoro per oltre 50 tra terapisti, logopedisti, psicomotricisti". Per risolvere tutto "basterebbe che l’AUSL retribuisse a tariffa piena le prestazioni rese da SSR, così come avviene per le altre convenzionate. Così facendo, si potrebbero assistere quasi tutti gli utenti che ad essa si rivolgono e mantenere gli attuali standard di personale e l’operatività piena".
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