Regione: Sei assessori al Pdl, 4 all'Udc e due all'Mpa
Dalla Gazzetta del Sud- Francesco Celi
Lo schema è definito. Da tempo. Nel quadro delle intese pre-voto. E nel solco del metodo individuato a suo tempo da Massimiliano Cencelli, fissato in un celeberrimo manuale in realtà, pare, mai dato ufficialmente alle stampe. Rimodulato in salsa siciliana. E così sempre sarà, a meno che qualcuno, al di là di dichiarazioni di rito su prerogative di scelta, sia capace di individuare una strada più funzionale.E allora, cosa prevede la formula algebrico-deterministica che vede al vertice della piramide dell'esecutivo isolano il neopresidente Lombardo? L'attribuzione di 6 assessorati al Pdl, 4 all'Udc e 2 all' Mpa. Questo appare sicuro. Lo schema attribuisce "coefficiente 3" alla presidenza della Regione (insomma, vale tre assessorati) e pari valore alla presidenza dell'Assemblea rispetto a un assessorato. Scranno più alto dell'Ars che spetterebbe al Pdl (il palermitano Francesco Cascio in pole position, seguito da Musotto), ma la tessera potrebbe essere occupata da un esponente Udc (Antonello Antinoro). Domino di compensazioni nell'Ufficio di presidenza: nella scorsa legislatura ben 9 posti tra vice, questori e segretari (alcuni ruoli, una vicepresidenza ma non solo, riservati alla minoranza). E peso specifico diverso tra assessorati da attribuire. Deleghe di primo piano all'Mpa, almeno tre di prima fascia per il Pdl, un paio di postazioni strategiche per l'Udc. Un posto in Giunta, per il partito di Casini, lo otterrà il siracusano Pippo Gianni. Un altro è in bilico tra Antinoro e Nino Dina. Il resto si vedrà. L'Udc ha un nodo da sciogliere: Antinoro, terzo eletto al Senato e primo eletto in assoluto all'Ars, preferirebbe optare per la Sicilia, in questo caso a Palazzo Madama gli subentrerebbe Salvatore Cintola. «Nei prossimi giorni», spiega il segretario regionale Romano, «incontrerò l'on. Antinoro e in quella occasione il partito, d'accordo con l'interessato, prenderà una decisione che verrà quindi resa nota».Il presidente Lombardo ha preannunciato che il magistrato Giovanni Ilarda siederà in Giunta (Riforma della pubblica amministrazione), ed ecco che piano piano il puzzle comincia a comporsi. Perché in Giunta di certo troverà posto anche il primo eletto del Pdl nell'isola, Santi Formica, messinese, assessore uscente al Lavoro. E Lino Leanza, fedelissimo di Lombardo che alla Camera dei deputati preferisce l'esecutivo regionale. Investitura probabile anche per Francesco Scoma e Salvino Caputo, così come per Nino Beninati, uscente. Segreterie regionali già al lavoro, in asse con Roma, per chiudere il cerchio. Le percentuali di consenso raccolte dai singoli candidati eletti rapportate ai suffragi delle liste di appartenenza in ambito provinciale, rappresentano le altre coordinate di riferimento per individuare gli assessori.Onda lunga del voto e seggi in bilico. In realtà solo uno: il novantesimo da attribuire, l'ultimo degli 8 spettanti alla minoranza. È confermato, cade a Messina, naturalmente al Pd, unico partito a rappresentare l'opposizione all'Ars. Agrigento resta a secco, tantomeno potrebbe ricevere un secondo seggio con i resti Enna. Ad aggiudicarsi quella che elettoralmente sembra più una riffa che altro, è Peppe Picciolo.
<< Home page