Elezioni regionali: Puntiglioso controllo dei verbali
Ultima riunione di giunta di governo stamattina presieduta dal vicepresidente Lino Leanza che ha convocato l'esecutivo alle 9,30. All'ordine del giorno la dichiarazione dello stato di calamità naturale per il sisma verificatosi il 20 aprile tra Nicolosi e Mascalucia e per l'emergenza idrica a Erice; oltre alel rituali comunicazioni del vicepresidente.
Il ritardo della Corte d'Appello sui tempi per la proclamazione del risultato elettorale delle regionali, prevista inizialmente per lunedì o, al più tardi, per martedì scorsi, sembra confermare l'ipotesi che si stia procedendo ad un controllo puntiglioso dei verbali, così come richiesto da Rota Borsellino e dai responsabili della lista La sinistra e l'Arcobaleno. Basterebbe, infatti, il recupero di una media di mezzo voto a sezione, ovvero un voto ogni due sezioni, fra le migliaia per qualunque motivo annullati, per consentire alla lista capeggiata dalla Borsellino di conquistare sei seggi, modificando lo scenario prefigurato il giorno dopo le elezioni. Intanto sembra confermato che Anna Finocchiaro intenda assumere il ruolo di capo dell'opposizione all'Ars per restare in carica fino a quando il segretario nazionale del Pd Walter Veltroni non avrà riorganizzato il partito, consentendole di scegliere se restare a Palermo o assumere un incarico al Senato. D'altronde, per decidere se restare a Palermo o tornare a Roma avrà 90 giorni di tempo. In pratica è anche quello che fece Totò Cuffaro nel 2006, quando eletto contemporaneamente alla Presidenza della Regione e al Senato, si insediò regolarmente anche a Palazzo Madama, partecipando a tutte le votazioni e vi rimase fino al successivo 25 luglio, allorché optò per palazzo d'Orleans. Automaticamente, con la scelta della Finocchiaro di restare a Palermo, la decisione circa la sua successione, nel caso in cui entro 90 giorni si dimettesse, non spetterebbe più alla Corte d'Appello, ma alla commissione verifica poteri dell'Ars.
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