Cuffaro si è dimesso
Il presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro si è dimesso. Il Governatore ha annunciato in aula le sue dimissioni "irrevocabili", dopo le polemiche legate alla condanna a cinque anni di reclusione per favoreggiamento semplice che gli è stata inflitta venerdì scorso dal tribunale di Palermo. Si andrà alle elezioni entro tre mesi. Cuffaro, salvo provvedimenti da Roma, gestirà l'ordinaria amministrazione. In caso contrario il compito spetterà al vice-presidente Lino Leanza.
"Non potevo- ha detto Cuffaro- essere un fattore di divisione, francamente preferisco la via dell'umiltà. Lo faccio per coerenza, per non tradire quegli ideali ai quali sono stato educato, lo faccio per la mia famiglia e lo faccio come ultimo atto di rispetto verso i siciliani, che in questi anni ho servito con dedizione, semplicità e con quella onestà che sono certo mi verrà completamente riconosciuta». Così il presidente siciliano ha motivato la sua decisione. «Mi batterò in tutte le sedi, per l'affermazione della verità sostanziale, a difesa della mia vita pubblica e privata» ha aggiunto Cuffaro.
"Non potevo- ha detto Cuffaro- essere un fattore di divisione, francamente preferisco la via dell'umiltà. Lo faccio per coerenza, per non tradire quegli ideali ai quali sono stato educato, lo faccio per la mia famiglia e lo faccio come ultimo atto di rispetto verso i siciliani, che in questi anni ho servito con dedizione, semplicità e con quella onestà che sono certo mi verrà completamente riconosciuta». Così il presidente siciliano ha motivato la sua decisione. «Mi batterò in tutte le sedi, per l'affermazione della verità sostanziale, a difesa della mia vita pubblica e privata» ha aggiunto Cuffaro.
Al suo ingresso a palazzo dei Normanni era stato accolto da uno scrosciante applauso di molti deputati della maggioranza. «Tutti i gruppi parlamentari del centrodestra hanno fatto a Cuffaro una richiesta affettuosa e istituzionale di restare al suo posto. Tutti i gruppi hanno ribadito il senso della fiducia votata giovedì scorso» aveva detto il capogruppo di An all'Assemblea regionale, Salvino Caputo. Il presidente dell'Assemblea Gianfranco Miccichè, di Forza Italia, ha commentato: «Tutti apprezzino il senso di responsabilità di Cuffaro».
Intanto all'alba l'assemblea regionale ha approvato la Finanziaria con 44 si e 20 no.
Con l'approvazione della manovra economica si potranno pagare gli stipendi dei dipendenti e sbloccare le spesa. Tra le norme varate la proroga al 31 dicembre 2008 del termine consentito ai Comuni per l'esame delle pratiche di sanatoria edilizia giacenti nei comuni. E ancora misure finanziarie a sostegno delle attività di recupero di edifici situati nei centri storici dei comuni siciliani; l'assunzione per 80 precari della protezione civile, 23 dei quali accedono alla qualifica dirigenziale; la proroga per una trentina di precari dell'assessorato regionale all'Ambiente (si tratta del personale che si occupa di rischio idrogeologico). Previsto anche lo sblocco dei fondi destinati a pagare se mensilità di arretrati a 19 mila precari. E' stata inoltre autorizzata la Regione a stipulare un mutuo da 774 milioni con cui finanziare investimenti pubblici. Scatterà anche la revoca dei contributi regionali concessi nel caso in cui i beneficiari risultino essere evasori fiscali o contributivi. Soppresso inoltre l'istituto dell'olio e dell'olivo. Previsto infine l'obbligo per enti e società regionali a capitale prevalentemente pubblico di espletare concorsi in caso di assunzione di personale.
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