Cuffaro si è dimesso
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"Non potevo- ha detto Cuffaro- essere un fattore di divisione, francamente preferisco la via dell'umiltà. Lo faccio per coerenza, per non tradire quegli ideali ai quali sono stato educato, lo faccio per la mia famiglia e lo faccio come ultimo atto di rispetto verso i siciliani, che in questi anni ho servito con dedizione, semplicità e con quella onestà che sono certo mi verrà completamente riconosciuta». Così il presidente siciliano ha motivato la sua decisione. «Mi batterò in tutte le sedi, per l'affermazione della verità sostanziale, a difesa della mia vita pubblica e privata» ha aggiunto Cuffaro.
Al suo ingresso a palazzo dei Normanni era stato accolto da uno scrosciante applauso di molti deputati della maggioranza. «Tutti i gruppi parlamentari del centrodestra hanno fatto a Cuffaro una richiesta affettuosa e istituzionale di restare al suo posto. Tutti i gruppi hanno ribadito il senso della fiducia votata giovedì scorso» aveva detto il capogruppo di An all'Assemblea regionale, Salvino Caputo. Il presidente dell'Assemblea Gianfranco Miccichè, di Forza Italia, ha commentato: «Tutti apprezzino il senso di responsabilità di Cuffaro».
Intanto all'alba l'assemblea regionale ha approvato la Finanziaria con 44 si e 20 no.
Con l'approvazione della manovra economica si potranno pagare gli stipendi dei dipendenti e sbloccare le spesa. Tra le norme varate la proroga al 31 dicembre 2008 del termine consentito ai Comuni per l'esame delle pratiche di sanatoria edilizia giacenti nei comuni. E ancora misure finanziarie a sostegno delle attività di recupero di edifici situati nei centri storici dei comuni siciliani; l'assunzione per 80 precari della protezione civile, 23 dei quali accedono alla qualifica dirigenziale; la proroga per una trentina di precari dell'assessorato regionale all'Ambiente (si tratta del personale che si occupa di rischio idrogeologico). Previsto anche lo sblocco dei fondi destinati a pagare se mensilità di arretrati a 19 mila precari. E' stata inoltre autorizzata la Regione a stipulare un mutuo da 774 milioni con cui finanziare investimenti pubblici. Scatterà anche la revoca dei contributi regionali concessi nel caso in cui i beneficiari risultino essere evasori fiscali o contributivi. Soppresso inoltre l'istituto dell'olio e dell'olivo. Previsto infine l'obbligo per enti e società regionali a capitale prevalentemente pubblico di espletare concorsi in caso di assunzione di personale.
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