Cuffaro dichiarato colpevole.
Il presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro(detto Totò), imputato di favoreggiamento aggravato alla mafia e violazione di segreto d'ufficio, e' stato dichiarato colpevole. Il presidente della Regione siciliana e' stato condannato a cinque anni di reclusione per favoreggiamento semplice ed e' stato anche interdetto dai pubblici uffici per la durata della pena. L'imprenditore Michele Aiello, indicato come il 're Mida' della sanita' siciliana e personaggio chiave del processo alle talpe alla Dda,e' stato condannato a 14 anni. (Ansa)
Prima della sentenza il Governatore aveva dichiarato:"Confermo che mi dimetterò in caso di condanna per favoreggiamento aggravato" .
Le sue dichiarazioni a caldo, dopo la sentenza:"Mi sento confortato perchè sapevo di essere estraneo a Cosa Nostra assieme ai miei avvocati, lette le motivazioni della sentenza ricorreremo in appello per trovare le ragioni per cui questi residui capi d'accusa possano essere spiegati dalla corte d'appello che ci giudicherà. Ringrazio i miei avvocati, mia moglie, i miei figli e i miei genitori e centinaia di migliaia di siciliani che mi hanno sostenuto in questi anni difficili. Avrei rispettato comunque la sentenza e avevo già detto quali sarebbero state le mie decisioni in caso di condanna per favoreggiamento aggravato. . Da domani mattina di buon umore devo ricominciare a incontrare la gente e lavorare per far crescere la Sicilia. I siciliani mi conoscono".
Le reazioni politiche alla condanna del presidente della Regione
Leoluca Orlando, portavoce di Italia dei Valori: "Non ho mai discusso le sentenze giudiziarie nè di condanna nè di assoluzione e certamente non comincerò oggi. Credo però che per un ovvio rispetto dell'etica e delle Istituzioni, Cuffaro non avrebbe dovuto candidarsi, per quelle frequentazioni che ha ammesso e al di là della valenza giudiziaria delle stesse; avrebbe così evitato alla Sicilia e ai siciliani l'ennesimo danno d'immagine. È triste - conclude Orlando - vedere oggi alcuni chiederne le dimissioni dopo averne condiviso il sistema di potere, beneficiando della sua subcultura di governo e favoritismo" .
PIERFERDINANDO CASINI (Leader dell'Udc) "Cuffaro aveva espresso con chiarezza l'intenzione di dimettersi se fosse stato condannato per mafia, ed avrebbe fatto bene, ma noi eravamo certi che non avesse nulla a che fare con la mafia ed io sono certo che in appello cadranno anche le altre accuse".
GIUSEPPE LUMIA (Vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, PD)"Ho sempre sostenuto la necessita' che Cuffaro si dimettesse anche prima di questa sentenza perche', confermo anche oggi questa richiesta, di fronte ad una sentenza di condanna in primo grado per un reato di per se' gravissimo"
SIMONA VICARI (portavoce di FI per la Sicilia) "Non avevamo dubbi sulla sua estraneità a Cosa Nostra. Forza Italia continuerà a sostenere la tua azione di cambiamento della Sicilia con lo stesso convincimento di prima e con una forza rinnovata. Non ci possono essere più attenuanti per la maggioranza che ti sostiene nella realizzazione del programma di governo. Abbiamo grande rispetto per la sentenza e siamo certi che il presidente Cuffaro dimostrerà nei prossimi gradi di giudizio la sua totale estraneità”.
ANGELO BONELLI (Capogruppo alla Camera dei Verdi) "E' incredibile che un presidente di Regione condannato a 5 anni per favoreggiamento possa pensare di continuare a stare al suo posto come se nulla fosse accaduto. E' una vergogna. C'è chi si è dimesso di fronte ad un semplice avviso di garanzia, c'è chi di fronte ad una condanna così grave resta al suo posto. Questa è la classe politica che dà un pessimo esempio ai cittadini e danneggia l'immagine del Paese di fronte al mondo intero".
LUCA VOLONTE' (Capogruppo Udc alla Camera) "Per quanto riguarda il favoreggiamento semplice, siamo convinti che i tre gradi di giudizio sapranno ristabilire la verita' dei fatti. L'amico Toto' Cuffaro, cui va la mia sincera amicizia e vicinanza, ha sempre raccolto uno straordinario consenso elettorale nella sua carriera politica di amministratore pubblico; continuera' a farlo, con buona pace dei suoi avversari politici".
MAURIZIO BALLISTRERI (Deputato regionale socialista) "Adesso il governo Cuffaro e la Casa delle Libertà, rispetto all’incapacità di governare la Sicilia, non hanno più l’alibi della spada di Damocle giudiziaria"
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