STROMBOLI: COMPUTER IN TILT ALLE POSTE
Il computer dell'ufficio postale di Stromboli è in tilt da giorno 22 e gli isolani e i turisti presenti sono impossibilitati dall'effettuare ogni tipo di operazione che preveda l'uso del mezzo tecnologico. L'incredibile è che, dopo il sopraluogo di un tecnico che non è riuscito a riparare il guasto, agli utenti dell'ufficio postale viene detto che per effettuare bonifici, telegrammi, versamenti, prelevamenti con documenti di credito e pagamenti di bollettini bisognerà attendere dopo le feste. E anche in questo caso non è chiaro se “per dopo le feste” si intende dopo capodanno o addirittura dopo l'Epifania.
Le proteste, ovviamente, si sprecano perchè in diversi non possono fare fronte alle scadenze e temono le conseguenti ripercussioni e anche perchè nell'isola non vi è in funzione alcun sportello bancario e l'unico bancomat funzionante è rimasto a corto di contante.
Le proteste, ovviamente, si sprecano perchè in diversi non possono fare fronte alle scadenze e temono le conseguenti ripercussioni e anche perchè nell'isola non vi è in funzione alcun sportello bancario e l'unico bancomat funzionante è rimasto a corto di contante.
A sollecitare un tempestivo intervento di Poste italiane è il presidente del consiglio circoscrizionale Carlo Lanza investito della problematica dai suoi concittadini e dai turisti che stanno trascorrendo le festività di fine anno nella vulcanica isola delle Eolie.
Ieri mattino è sbarcato a Stromboli un gruppo di 100 vacanzieri e già qualcuno di loro, che ha avuto l'esigenza di ricorrere ai servizi di Poste italiane, ha dovuto fare i conti con il grande disagio costituito dalla non funzionalità dell'ufficio postale e/o dal “prosciugamento” del bancomat.
“E' incredibile- ci ha dichiarato il presidente Lanza che è anche un operatore commerciale- come a riscontro dei grandi sacrifici che facciamo per fare arrivare turisti nell'isola anche fuori stagione e per dargli l'accoglienza che meritano, dobbiamo essere penalizzati da chi dovrebbe per legge garantire un servizio. Se così si trattano i turisti che ci vengono a trovare è inutile e utopistico continuare ancora a parlare di destagionalizzazione”.
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